MANTOVA A bordo di una Jeep era entrato in un viottolo privato con l’intento di raggiungere i propri terreni ma dopo una repentina inversione di marcia, giunto in fondo ad una capezzagna, anziché fermarsi o rallentare al sopraggiungere di un gruppetto di cani aveva invece accelerato ammazzandone uno. Per il reato di uccisione di animali era finito a processo I.M. un imprenditore agricolo residente a San Pietro di Asola. I fatti a lui contestati risalivano alla mattina del 16 agosto 2015. Erano circa le 10 quando l’uomo aveva imboccato in auto una stradina sterrata posta a fianco di una corte agricola; i titolari dell’azienda a, quell’ora sull’aia, avevano visto il vicino piombare a tutta velocità nel viottolo. A quel punto i loro quattro cani labrador si erano messi a rincorrere il suv. Dopo essere giunto in fondo alla strada però l’uomo alla guida del fuoristrada, aveva fatto una veloce inversione a U. Trovandosi la strada sbarrata dai cani, anziché fermarsi o semplicemente procedere a velocità moderata, aveva schiacciato il piede sull’acceleratore investendo intenzionalmente, schiacciandolo con le ruote, prima il labrador “Asia”, di 10 anni, poi ferendo di striscio agli arti “Zara”, di due anni, e schivando invece gli altri cani. Nel frattempo i proprietari degli animali assistendo attoniti alla scena avevano chiesto immediatamente l’intervento dei carabinieri. Sul posto era arrivata una pattuglia da Canneto sull’Oglio; i militari dopo aver raccolto tutte le informazioni del caso, si erano recati a casa dell’investitore, il quale, alla vista degli uomini dell’Arma, era andato su tutte le furie, ma beccandosi comunque una denuncia. Ieri mattina l’epilogo giudiziario della vicenda. Conclusa l’istruttoria dibattimentale l’imputato, riconosciuto colpevole del reato a lui ascritto, è stato quindi condannato dal giudice Chiara Comunale a otto mesi di reclusione, pena sospesa, oltre al risarcimento del danno in favore della parte civile quantificato in complessivi 2.200 euro.
Lorenzo Neri