La truffa del Superbonus 110% ha colpito anche nel Mantovano

MANTOVA  Ci sono anche dei mantovani tra le vittime di una maxi-truffa sul superbonus 110%, per la quale la Guardia di Finanza di Treviso ha eseguito nei giorni scorsi una serie di sequestri per 27 milioni di euro tra crediti d’imposta e beni mobili e immobili. Al centro di tutto c’è il consorzio Casa Zero che aveva sede a Nervesa della Battaglia, provincia di Treviso. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla procura trevigiana, il consorzio garantiva a prezzi più che concorrenziali importanti lavori edili che poi, in moltissimi casi, non sono mai nemmeno iniziati. Gli investigatori della Guardia di Finanza hanno accertato che il consorzio Casa Zero non aveva alle proprie dipendenze più di sei operai a fronte della mole di lavori che garantiva. Per contro vantava una struttura di 150 dipendenti del settore amministrativo. Grazie a questa struttura il consorzio e le società ad esso collegate mandavano avanti le pratiche per il Superbonus 110% con la massima rapidità: sarebbero infatti numerosi i casi in cui 24 ore dopo la firma del contratto il consorzio, tramite false certificazioni, dichiarava di avere svolto già il 30% dei lavori in programma. In tal modo il consorzio e società collegate intascavano i contributi statali senza muovere un dito. Stando a quanto emerso dalle indagini dell’operazione denominata Zero Pensieri, il consorzio Casa Zero, nel solo primo anno di attività, il 2020, non avrebbe mai eseguito alcun tipo di lavoro per 360 dei 500 contratti depositati. Attualmente le Fiamme Gialle stanno procedendo nei confronti di sei persone fisiche e cinque società alle quali sono stati finora sequestrati oltre 35 milioni di euro, tra crediti e altri beni. I reati contestati sono truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Il consorzio e le altre quattro società coinvolte, invece, sono stati segnalati per violazioni alla normativa relativa alla responsabilità amministrativa da reato degli enti. Non è stato invece possibile per ora contestare il reato associativo. Già la scorsa estate i finanzieri di Treviso avevano eseguito una prima tranche di sequestri. Il prosieguo delle indagini e dei sequestri si basda su circa 300 denunce di clienti sparsi per tutto mil Nord Italia. Per ora da Mantova sono partite quattro denunce ma le vittime sarebbero a decine. «Attendiamo altre denunce – spiega il colonnello Daniele La Gioia della Guardia di Finanza di Treviso -, anche perché chi non lo fa rischia di venire a sua volta denunciato dall’Agenzia delle Entrate per gli stessi reati contestati alle persone fisiche e alle società coinvolte». (cad)