MANTOVA -Il consulente incaricato dal gup di Venezia di eseguire una perizia psichiatrica su Lorena Buzzago, avrebbe riscontrato un parziale vizio di mente nell’imputata. Questo l’esito dell’udienza preliminare che si è tenuta ieri in tribunale e Venezia del processo con rito abbreviato che vede la 53enne ex maestra d’asilo imputata di diffamazione nei confronti del procuratore capo Manuela Fasolato e del Pm Giacomo Pestelli, che all’epoca dei fatti era in servizio nella procura di via Poma. Su queste conclusioni del perito riferite e due diverse patologie psichiatriche di cui soffrirebbe l’imputata, si baseranno le strategie di accusa e difesa il prossimo 15 novembre, data cui il gup del capoluogo lagunare ha rinviato l’udienza preliminare per la discussione e sentenza di quello che è l’ennesimo processo scaturito dalla distribuzione del famigerato “libro giallo” scritto dalla stessa Buzzago. Questo procedimento in particolare viene celebrato in tribunale a Venezia competente territorialmente nel caso di magistrati coinvolti in un’indagine, come da eccezione sollevata a suo tempo dal difensore della 53enne, avvocato Beatrice Lombardo, e accolta a suo tempo dal gip di Mantova Arianna Busato. Secondo quanto sostiene la pubblica accusa i due magistrati sarebbero stati fatti oggetto di menzione in specifici paragrafi dl libro “50 e più sfumature di giallo”, pubblicato illegalmente nel maggio 2019,, in modo del tutto lesivo della loro reputazione professionale. Nello specifico a pfocuratore capo Manuela Fasolato era stata rivolta l’accusa di aver partecipato ad una cena ove si sarebbe decisa l’archiviazione delle imputazioni a carico del sindaco di Mantova Mattia Palazzi, finoto all’epoca al centro di un sex-gate dal quale era stato poi completamente prosciolto. Riguardo all’allora Pm di Mantova Giacomo Pestelli, questi sarebbe stato accusato nelle stesse pagine del libro giallo di aver sempre archiviato le denunce presentate dalla stessa Buzzago.