Lotta alla ‘Ndrangheta, tutti gli enti facciano quadrato

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MANTOVA «Alla direzione distrettuale antimafia di Brescia e ai Carabinieri del comando Provinciale di Mantova va il nostro più sentito ringraziamento per l’attività di coordinamento investigativa svolta in una vicenda che vede coinvolti anche i cosiddetti insospettabili, tra cui – molto grave – il coinvolgimento di un pubblico ufficiale», è il commento di Nicola Leoni, sindaco di Gazoldo degli Ippoliti e Vicepresidente di Avviso Pubblico, alla notizia dell’operazione sisma sui fondi della ricostruzione dopo il terremoto del 2012, che ha coinvolto il cratere mantovano.
«Destano forte preoccupazione gli elementi di indagine che emergono in queste ore – gli fa eco Alessandra Riccadonna, assessore alla Legalità del Comune di Mantova e Coordinatrice provinciale di Avviso Pubblico -. L’inchiesta conferma una volta di più la grande vocazione imprenditoriale della ‘ndrangheta, capace di tessere relazioni importanti con i colletti bianchi e di condizionamento pesante della pubblica amministrazione, piegata ai suoi interessi».
Oggi ancora di più è necessario che gli Enti locali si uniscano in una battaglia culturale fondamentale contro la sottocultura mafiosa, che permea in modo silenzioso non solo certe istituzioni, ma la società nella sua complessità.
«Un plauso anche all’attività altrettanto fondamentale della Guardia di Finanza. Questa vicenda – spiegano ancora il sindaco Leoni e l’assessore Riccadonna – conferma ancora una volta che è necessario incrementare il nostro impegno sui territori. Dobbiamo continuare a seminare cultura di legalità e giustizia. Dobbiamo continuare a tenere accesi i riflettori su questi temi e tenere alta l’attenzione, investendo in formazione all’interno degli Enti locali e nei settori professionali, permettendo così ai dipendenti, ai funzionari pubblici e ai professionisti di poter riconoscere determinati fenomeni e condotte criminose».
Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha commentato il bliz dei carabinieri sui fondi post terremoto: “L’operazione relativa all’inchiesta denominata “Sisma” che ha coinvolto anche la nostra provincia e regione, rappresenta un importante passo in avanti nel contrasto a fenomeni corruttivi e possibili infiltrazioni malavitose, ancor più approfittando delle risorse pubbliche utili e necessarie per la ricostruzione post sisma. Ringrazio e mi complimento con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Mantova per il lavoro svolto a tutela del nostro territorio così come ringrazio, a maggior ragione in questo momento, chi con ingenti e positivi sforzi profusi, ha dato il proprio contributo nel difficile lavoro di ricostruzione dopo il terremoto del 2012”. Nel frattempo prenderanno il via oggi gli interrogatori di garanzia nei confronti dei nove indagati dell’operazione Sisma. Davanti al giudice Andrea Rat, delegato dell’autorità giudiziaria di Brescia, compariranno Raffaele e Giuseppe Todaro, rispettivamente padre e figlio, attualmente detenuti nel carcere di Reggio Emilia. Ad assisterli l’avvocato Vito Pellegrino. Sempre stamani, ma stavolta innanzi al gip di Modena toccherà a Felice D’Errico, 56enne di Mirandola, difeso dall’avvocato Luca Andrea Bretzigar.