MANTOVA Dopo aver abbordato due ragazzi in un parco pubblico aveva preso a molestarli, palpeggiando entrambi nelle parti intime nonché costringendoli ad abbracciarlo e a baciarlo. Ma a fermare gli impulsi morbosi di tale soggetto ci avevano pensato i carabinieri di Mantova, immediatamente avvertiti dalle due giovani vittime, una delle quali minorenne. In manette, circa l’ipotesi d’accusa di violenza sessuale, era così finito un quarantenne cittadino magrebino residente nell’hinterland cittadino e non nuovo in passato a fatti simili. La vicenda, occorsa nel capoluogo virgiliano, risaliva alla sera del 29 agosto scorso.
Erano infatti da poco passate le 22 quando, ai giardini Viola tra il Lungorio e piazza Martiri di Belfiore, un 19enne e un 16enne, in quel momento seduti su una panchina, erano stati avvicinati con una scusa dall’extracomunitario. Dopo i primi convenevoli di facciata l’uomo si era quindi avvinghiato ai due, costringendoli a subire un bacio sul collo e palpeggiamenti nelle zone erogene. Inoltre, prima della richiesta di aiuto da parte dei due giovani, l’assalitore si era pure abbassato pantaloni e boxer, pronunciando nei loro confronti frasi a carattere sessuale ed invitandoli ad “approfittarne”.
Le giovani vittime, una volta divincolatesi dalla morsa del quarantenne, avevano quindi subito chiamato il 112, richiedendo nella circostanza l’intervento immediato dei militari dell’Arma i quali, giunti sul posto dopo pochissimi istanti, erano così riusciti a bloccare il presunto molestatore nonostante il suo vano tentativo di darsi alla fuga. Condotto nella caserma del comando provinciale di via Chiassi per l’identificazione, ai polsi dell’uomo erano dunque scattate le manette con contestuale trasferimento nella casa circondariale di via Poma. Convalidato l’arresto il gip aveva infine disposto a suo carico la misura della custodia cautelare in carcere poi commutata in detenzione in regime domiciliare. Ieri mattina l’imputato, con a proprio carico già un precedente specifico, è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare Arianna Busato a due anni e quattro mesi di reclusione con rito abbreviato.