MANTOVA Sono arrivate ieri a Palazzo Te le prime due opere del progetto espositivo annuale Venere divina. Armonia sulla terra, in prestito da Palazzo Ducale di Mantova. Si tratta della scultura di Afrodite velata, appartenuta a Giulio Romano, fonte di ispirazione della Venere in stucco della Camera del Sole e della Luna a Palazzo Te, e dell’arazzo Venere, un satiro e putti che giocano eseguito da tessitori fiamminghi su disegno dello stesso artista.
Le due opere legate alla produzione di Giulio Romano saranno esposte nel percorso Il Mito di Venere a Palazzo Te, la prima delle tre mostre del programma per il 2021, dedicato al mito della dea come rappresentazione del senso di rinascita dall’antichità fino ai tempi moderni.
I prestiti da Palazzo Ducale sono inseriti nel percorso di presentazione delle oltre venticinque Veneri, tra stucchi e affreschi, raffigurate nelle stanze di Palazzo Te, che sarà visitabile non appena le normative consentiranno la riapertura dei musei.
“Entrambe le opere – commenta il direttore della Fondazione Palazzo Te Stefano Baia Curioni – sono prestiti molto significativi, non solo per la qualità artistica, ma anche perché una delle due, l’arazzo, è stata ridonata alla città grazie a un’operazione condotta dal Museo di Palazzo Ducale e dal MiC e sostenuta dalla Fondazione Palazzo Te. Partire da Venere significa partire da una nuova illuminazione del palazzo e dalla conferma, benaugurante, dell’alleanza tra le due principali istituzioni museali della città”.
In attesa della riapertura del museo, la Fondazione Palazzo Te sta ideando per il pubblico un programma di approfondimenti video che rivela come il mito antico possa essere un ponte tra passato e futuro, una narrazione capace di parlare alla nostra contemporaneità.