MANTOVA Aveva partorito una bimba nella sua camera da letto e la piccola era morta poco dopo. Lei, una ragazza che all’epoca dei fatti, il febbraio di due anni fa, aveva 17 anni, era stata indagata per omicidio colposo, reato di cui era stata chiamata a rispondere davanti al tribunale dei Minori di Brescia. Il suo difensore, avvocato Sara Guastalla, aveva chiesto e ottenuto per lei la messa alla prova con la sospensione del procedimento per un anno. Mercoledì scorso i giudici bresciani hanno riconosciuto l’esito positivo di questa messa alla prova e pertanto hanno sancito l’estinzione del reato a carico della giovane che nel frattempo è stata trasferita in una comunità. Quello in cui era rimasta coinvolta la giovane sarebbe stato un raro caso di gravidanza criptica stando a quanto emerso dalle indagini. La ragazza non si sarebbe resa conto di essere incinta fino al momento del parto, avvenuto nella sua camera da letto. Un evento tanto improvviso quanto inatteso che aveva causato un forte stato di shock nella 17enne, la quale aveva perso i sensi subito dopo avere dato alla luce una bambina che purtroppo non era sopravvissuta al parto. La piccola, infatti, sarebbe morta perché aveva le vie respiratorie occluse e visto che la madre era svenuta nessuno l’aveva potuta soccorrere per tempo. A scoprire l’accaduto sarebbe stato il padre della ragazza, che l’avrebbe sentita gridare. Una volta entrato in camera aveva trovato la figlia prova di conoscenza sul letto insanguinato e aveva poi scorto tra le coperte la piccola. Quando il personale del 118 era intervenuto sul posto per la la bambina non c’era purtroppo più nulla da fare. In seguito le forze dell’ordine avevano ricostruito l’intera vicenda; un fatto che aveva dell’incredibile ma che in seguito veniva spiegato dai medici come un caso di gravidanza criptica. La 17enne veniva quindi indagata dalla procura del Tribunale dei Minori di Brescia per omicidio colposo. In seguito il suo avvocato otteneva per lei la sospensione del procedimento a carico con messa alla prova per un anno. Mercoledì scorso, alla luce dell’esito positivo della messa alla prova i giudici dei tribunale dei Minori dichiaravano il reato estinto.