MANTOVA – Caro bollette, carrello della spesa sempre più pesante per l’aumento dei prezzi dei beni di consumo, rette delle case di riposo alle stelle, pensioni drammaticamente basse e ferme al palo e a bonus governativi già sacrificati per far fronte alle spese di prime necessità. Un contesto a dir poco difficile per gli anziani che preoccupa, non poco, la Cgil di Mantova.
“Siamo molto preoccupati – spiega la Segretaria provinciale Roberta Franzini – per lo scenario economico che si sta presentando all’orizzonte. Molti cittadini e pensionati a causa degli aumenti energetici, si stanno rivolgendo a noi attraverso il Sunia per difficoltà a pagare l’affitto e a Federconsumatori per le utenze”. Come detto, infatti, le pensioni sono insufficienti a far fronte a queste spese e “i bonus stanziati del governo – prosegue Franzini – di 200 e 150 euro sono già stati totalmente assorbiti dall’aumento del costo dei beni di prima necessità che è destinato a peggiorare per l’ascesa inflattiva in atto”.
Come evidenzia l’ultimo rapporto dell’Istat, infatti bisogna risalire ad agosto 1983, quando la crescita dei prezzi del carrello della spesa fu, su base annua, pari al +11,3%, per trovare un aumento superiore a quello registrato a settembre di quest’anno pari al +10,9%. Non sono i beni energetici – scrive l’Istat – a spiegare (se non per le conseguenze che la loro crescita così ampia ha innescato) la nuova accelerazione dell’inflazione, ma soprattutto i beni alimentari seguiti dai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, in un quadro di crescenti e diffuse tensioni inflazionistiche”. L’Istat sottolinea anche come questa crescita dei prezzi al consumo stia accelerando “per tutti i gruppi di famiglie, ma il differenziale inflazionistico tra le famiglie meno abbienti e quelle con maggiore capacità di spesa continua ad ampliarsi”.
Anche il segretario provinciale dello Spi Cgil di Mantova, Carlo Falavigna, è preoccupato per la situazione economica che si sta delineando e per le conseguenze che questa sta avendo sugli anziani: “Siamo di fronte a scelte terribili, mangiare o curarsi, mangiare o pagare le bollette, mangiare o pagare l’affitto. La media delle pensioni in provincia di Mantova è di 1030€ al mese con notevoli differenze tra la città e la periferia, troppe pensioni si assestano al minimo 524€ e con quella cifra non si raggiunge nemmeno la seconda settimana del mese. Le rette delle Case di Riposo hanno raggiunto cifre da capogiro e all’orizzonte non si vede la possibilità che diminuiscano anzi tenderanno ad aumentare, a meno che non vi sia un intervento da parte della Regione Lombardia. I costi per le famiglie riferite al bisogno di curarsi sono stratosferici perché i lunghi tempi di attesa portano la popolazione a rivolgersi al privato“. Falavigna invita caldamente il nuovo governo a “destinare ingenti risorse per lenire questo grido di aiuto che lancia il mondo delle anziane e degli anziani“ e auspica che il nuovo esecutivo “sappia dare continuità al disegno di legge delega approvato dal governo Draghi sulla non autosufficienza”.