MANTOVA Lo chiamano “comitato civico indipendente – Mantova”, ma allo stato dell’arte non si declina nella politica attiva, sebbene al suo interno già abbiano aderito svariati soggetti politici trasversalmente distribuiti. Di certo è un compattamento di amministratori di condominio e di condòmini che ad oggi, a una settimana dal varo, ha già raccolto oltre mille adesioni. Tutte persone che tengono fra le mani le esorbitanti bollette del teleriscaldamento e del gas. Ma se sul secondo anche da Roma è arrivato un segnale utile a mitigare le batoste energetiche con l’abbassamento dell’Iva, tale segnale non si è visto sul teleriscaldamento, dove al massimo l’ente gestore, la Tea, propone rateizzazioni e il blocco delle tariffe nel terzo trimestre dell’anno, da luglio a settembre, quando cioè il consumo è nullo.
Nemmeno accontenta il Comitato il “piano aiuti” del Comune, che mette sul piatto 300mila euro. “Una mancetta”, dicono in questo nuovo sindacato dei tartassati.
La formula richiesta è pertanto un’altra per andare incontro alle esigenze delle famiglie: il Comune dovrebbe utilizzare i dividendi della Tea per abbassare i costi esorbitanti del teleriscaldamento, ormai diventati insostenibili e nemmeno graziati da un ritocco dell’Iva, rimasta al 10%.
«Oggi il teleriscaldamento, varato negli anni 70 e 80 come eco-logico ed eco-nomico, si presenta invece assolutamente anacronistico e inappropriato non avendo mantenuto nessuna delle caratteristiche per cui nacque», recita il manifesto del Comitato, che precisa: «Non è economico in quanto costa come il gas; non è ecologico in quanto è fatto in gran parte con il gas e non in gran parte con le acque reflue industriali (colpa delle industrie che non ci sono più?). In più esso non risponde alla caratteristica del libero mercato in quanto siamo in regime di monopolio».
Da qui la richiesta alla politica locale e a quella nazionale che anche il teleriscaldamento possa godere delle agevolazioni governative dell’Iva al 5% e che il Comune di Mantova, assieme alla sua partecipata Tea Spa possa proporre ribassi alle tariffe del teleriscaldamento anche con la rinuncia di parte dei dividendi che la stessa Tea ogni anno riconosce all’ente; «Ciò per calmierare quello che sta diventando un vergognoso cappio al collo di numerosi mantovani già in difficoltà per tutte le crisi che attanagliano l’economia personale delle famiglie visti i forti rincari in tutti i settori della vita quotidiana».
Rinunciare a quei dividendi? Per via Roma diventerebbe ben difficile, dato che con essi paga molti servizi. Nel contempo il sindaco Mattia Palazzi, ai 300mila euro già messi in delibera, assicura di volere reperire ulteriori risorse per potenziare il suo piano aiuti-bis, ma dove e come non si sa.