MANTOVA – È rimasto come si suol dire con il cerino in mano e per questo è finito in manette. Brutta avventura per un 18enne arrestato domenica scorsa per un equivoco che sembrerebbe essere stato finalmente chiarito ieri davanti al gip che ne ha disposto il rilascio. In manette con il giovane è finito anche un minorenne, nei cui confronti invece procederà la procura presso il tribunale dei Minorenni di Brescia, e che a quanto pare sarebbe l’artefice dell’intera vicenda, avvenuta nella serata di domenica scorsa nel locale Bagno Zero Uno di San Benedetto Po. Secondo una prima ricostruzione il minorenne avrebbe derubato del cellulare, dell’orologio e di un po’ di denaro un altro giovane che era nel locale, con la complicità del 18enne. In realtà le cose sarebbero andate in maniera ben diversa e quest’ultimo sarebbe stato arrestato per un mero equivoco. Il minorenne, dopo avere messo a segno il colpo (sarebbe accusato anche di rapina) si sarebbe rivolto al 18enne che stava ballando in pista insieme ad altri ragazzi, chiedendogli se fosse in grado di resettare un cellulare. Il 18enne rispondeva che ci avrebbe provato e così si vedeva piazzare in mano questo smartphone. Mentre il giovane stava ancora armeggiando arrivava il legittimo proprietario del cellulare che reclamava la restituzione. Il minorenne, vedendo come si stavano mettendo le cose, cercava di dileguarsi, al che l’altro gli allungava il cellulare dicendogli che non voleva saperne niente. Frase che sarebbe stata fraintesa al punto che il 18enne veniva arrestato come complice del minorenne. Ieri mattina il suo difensore, avvocato Maria Ferraro, ha ricostruito l’equivoco davanti al gip che non ha convalidato l’arresto scarcerando il giovane. Quanto al minorenne, che sarebbe accusato di rapina e minacce, procede la procura dei minorenni di Brescia, che avrebbe indagato per ricettazione anche la sua fidanzata, pure lei minorenne, che aveva ricevtuo in regalo sia l’orologio che il cellulare.
