MANTOVA – Qualcosa si muove, tanto da porter dire che il futuro si prospetta roseo. A tingere di questi colore il turismo che verrà è Gianluca Bianchi esponente di Confcommercio alberghi, il quale traccia un bilancio pre ferragostano sull’andamento delle presenze nelle strutture ricettive della città. “Non mi aspettavo – dice – un mese d’agosto così movimentato. Prima della pandemia questo era considerato un periodo cosiddetto morto, mentre adesso abbiamo un aumento dei turisti davvero importante. Siamo sorpresi, ma allo stesso tempo contenti per come si stanno mettendo le cose. C’è grande voglia di turismo e questo aspetto abbraccia sia gli italiani che gli stranieri”.
A proposito di stranieri: sembra che da oltrefrontiera stiano arrivando numerosi turisti…
“Mancano all’appello gli orientali e gli americani, ma sono convinto sarà per l’anno prossimo. Attualmente le presenze straniere sono esclusivamente provenienti da Germania, Austra, Francia e Svizzera. E sono parecchi quelli che si portano appresso le biciclette, perché Mantova è città a misura di ciclista. Dirò di più, proprio gli stranieri sono quelli che si fermano di più in città, almeno un paio di notti”.
Per gli italiani, invece, Mantova è sempre mordi e fuggi…
“Tendenzialmente è così anche se il turismo in tempo di pandemia ha cambiato un po’ le abitudini della gente. Diciamo che Mantova è diventata una meta di passaggio verso o da il luogo di vacanza. Ci si ferma volentieri da noi, perchè la percezione che si ha di Mantova è quella di un luogo sicuro, forse perché immerso nel verde e attorniato dai laghi e con una bassa densità abitativa”.
Gli italiani riscoprono l’Italia…
“Mai come quest’anno il turista ha scelto di trascorrere le proprie vacanze all’interno dei confini e questo lo si deve principalmente alla paura di affrontare le incognite che nasconde un viaggio all’estero”.
Manca poco anche a Festivaletteratura…
«Mi aspetto un ottimo agosto, uno splendido settembre e un discreto ottobre. Tutto questo, ovviamente, se le cose dovessero rimanere così. Per Festivaletteratura qualcosa si è già mosso, ma non siamo certo ai livelli del 2019: adesso la gente ha timore a prenotare con anticipo, per questo preferisce il last minute per godere così di maggiori certezze. In ogni caso i numeri della prima decade di settembre sono tornati ad essere rilevanti”.
Le limitazioni imposte dal governo hanno in qualche modo influito sull’attività?
“Nonostante l’introduzione del Green Pass la gente non ha perso la gioia di andare in giro. Come albergatori non siamo toccati dall’obbligo del certificato in quanto tutta la nostra clientela è “tracciata”, ma se dovessero introdurlo anche per gli alberghi non c’è nessun problema. Anzi, siamo già strutturati per questo”.
E non teme una ricaduta sulle presenze?
“Anche se dovessi perdere qualche cliente in virtù di questa limitazione non sarebbe un dramma. Meglio avere tutti in regola che prendere dei rischi. Vogliamo lavorare in sicurezza e mettere i nostri ospiti nelle condizioni di godere di questa sicurezza. Questo è il momento della responsabilità e ognuno deve fare la propria parte”.
Un chiaro invito alla vaccinazione…
“Noi come associazione siamo assolutamente favorevoli al vaccino, perché due anni di lavoro a singhiozzo penso siano più che sufficienti. La scienza ci ha dato un’arma di difesa nei confronti di questo virus, mi sembra assurdo non volerla sfruttare”.
Tornando al Green Pass: se gli alberghi al momento non sono penalizzato, i vostri colleghi ristoratori storcono un po’ il naso…
“Li capisco: come dicevo prima noi saremmo già pronti, loro invece devono impiegare risorse per i controlli. Sono assolutamente favorevole alla certificazione, ma trovo che i tempi adottati dal Governo nell’introdurre questa cosa siano sbagliati perché ci troviamo nel pieno dell’estate e con la macchina turistica già rodata”.
Se i ristoratori storcono il naso, quelli delle discoteche sono neri…
“Tocchiamo un tasto per cui ho un’idea chiarissima: si riaprano le discoteche, perché tanto si sta ballando ovunque e in maniera clandestina. Con i locali da ballo aperti ci sarebbero i controlli e magari qualche vaccinato in più tra i giovani”.