Alla scoperta dei manoscritti medievali: la parola come eredità viva

MANTOVA  «Il testo: identificazione e contestualizzazione» è stato il cuore del secondo appuntamento del ciclo “Lo studio dei manoscritti medioevali”, a cura del prof. Franco Negri, ospitato nella Prima Sala Monumentale della Biblioteca Teresiana. Un incontro che, tra appunti di filologia e paleografia, ha offerto al pubblico strumenti per comprendere come si riconosce un testo antico e in quale contesto culturale, materiale e storico sia stato prodotto, tramandato e ricevuto. «Il Medioevo non è affatto un’epoca buia – ha spiegato il professore – ma un tempo di trasmissione, di riscrittura e di sintesi, in cui il manoscritto è lo strumento principale di conservazione e diffusione della cultura». Parole che rilanciano l’idea di una stagione ricca di luce, capace di custodire e rielaborare l’eredità greco-romana. «Ogni tempo ha il suo modo per comunicare con il passato e con il futuro e lo studio dei testi medievali è un’occasione concreta di formazione e crescita culturale». Non solo teoria: i partecipanti hanno potuto osservare da vicino alcuni codici della collezione Teresiana, parte del prezioso fondo conservato in biblioteca. «Studiare un testo – ha ribadito Negri – significa confrontarsi con le idee di un tempo, e quindi formarsi». Il ciclo, articolato in tre incontri, si propone come introduzione alla codicologia, alla paleografia e alla filologia dei testi mediolatini, coinvolgendo studiosi e semplici curiosi in un dialogo con le radici della nostra civiltà. Il prossimo appuntamento sarà sabato alle 10:30, e sarà dedicato all’edizione e al restauro del testo antico. (abb)