Violenza sessuale di gruppo: due nordafricani a processo

MANTOVA – È accusato di avere violentato una donna insieme ad un connazionale. L’altro ieri il gup del tribunale di sassari ha rinviato a giudizio Redouane El Hani, 34enne marocchino residente a Mantova, che affronterà il processo con rito ordinario a partire dal prossimo 9 giungo insieme a e Mohamed Laaraj, suo connazionale e coetaneo che nel frattempo però si è reso irreperibile. I due sono accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una 50enne residente nell’Oristanese, per un fatto avvenuto nella primavera del 2015 a Codrongianos, provincia di Sassari. Una vicenda che era stata scoperta in modo del tutto casuale, perché la vittima non aveva avuto il coraggio di denunciare lo stupro subito. La donna era stata attirata in una trappola con un’invito via facebook da uno dei due imputati, che l’aveva invitata in quella che doveva essere la sua abitazione, e dove invece c’era solo l’altro marocchino. Durante la violenza la vittima era stata fotografata e poi minacciata dall’uomo conosciuto sui social e del quale si era fidata, e dal suo complice. «Se racconti questa storia a qualcuno – le avrebbero intimato i due presunti violentatori – mostriamo queste foto a tua figlia». Così per un po’ di tempo la vittima della violenza, terrorizzata da quelle minacce non aveva fatto parola con nessuno di ciò che le era accaduto durante l’ appuntamento. L’inchiesta era partita solo un paio di anni dopo, quando i carabinieri della compagnia di Porto Torres avevano captato una frase della donna durante un’intercettazione legata a un’altra inchiesta per droga ed erano scattate le indagini. Era quindi stata convocata in caserma e davanti ai carabinieri aveva raccontato tutto, spiegando – in lacrime – di non aver avuto la forza di presentare una denuncia. Di uno dei due uomini aveva fornito nome e cognome, il secondo lo aveva riconosciuto da una foto. L’indagine era stata lunga e complessa, soprattutto perché uno dei presunti aguzzini si era reso da subito latitante e tutt’ora non si hanno sue notizie.