MANTOVA Come asserì anni fa il critico cinematografico e fine linguista Tatti Sanguineti, diffondere il cinema attraverso l’inossidabile “megafono” dei festival significa dare vita a pagine fondamentali e ancora vive della storia sociale, del nostro spettacolo e dell’immaginario collettivo.
È proprio questo l’intento che si prefiggono di attuare gli organizzatori di MantovafilmStudio con il Mantovafilmfest, rassegna cinematografica dedicata al cinema italiano e non solo, giunta quest’anno alla sedicesima edizione.
L’ormai rodata manifestazione realizzata con il contributo del Comune di Mantova, con la collaborazione della Cineteca di Bologna e grazie al prezioso supporto delle sue volontarie e dei suoi volontari, si svolgerà interamente presso l’immarcescibile Mignon di via Benzoni. Ad eccezione di un evento speciale di pre-apertura, previsto per giovedì 17 agosto alle ore 21.15 nella suggestiva cornice di Piazza Leon Battista Alberti che fungerà da palcoscenico ideale alla proiezione de “Il grande Lebowski” (Usa, Regno Unito, 1998) dei fratelli Coen, in versione digitale restaurata in 4K, pellicola appositamente scelta per festeggiare il centenario della nascita di Hollywood, la Fabbrica dei Sogni per eccellenza.
La ricca e come di consueto variegata programmazione (si contano più di trenta proiezioni) è stata presentata ieri mattina presso la sala consiliare del Comune di Mantova, alla presenza del presidente dell’associazione MantovaFilmStudio Salvatore Gelsi, del gestore del cinema Mignon Paolo Cenzato e dell’assessore Alessandra Riccadonna in rappresentanza del Comune di Mantova, che patrocina l’evento, la quale ha posto la sua attenzione sul ruolo nevralgico che Mantova ricopre da alcuni anni nel veicolare la settima arte.
La formula rimane invariata nei contenuti, ma presenta qualche novità nelle modalità. Si confermano le quattro sezioni di cui si compone il festival: il Concorso opera prima, che annovera otto film d’esordio di produzione italiana in gara per aggiudicarsi l’ambito Lauro di Virgilio, come da tradizione assegnato dal pubblico tramite voto popolare da 1 a 5; la sezioneFilmdoc, dedicata al cinema documentario con alcuni titoli in prima visione assoluta per la città tra cui il folgorante “La timidezza delle Chiome” della regista mantovana Valentina Bertani che di recente è stato acquisito anche dalla BBC.
La retrospettiva di quest’anno omaggia Pietro Germi (“Il ferroviere”, “Un maledetto imbroglio”, “Signore & Signori”, “In nome della legge”, “Il testimone”), uno degli autori più scomodi della nostra cinematografia, ma sicuramente tra i più incisivi nel costruire l’identità cinematografica nazionale nel dopoguerra, a cui è dedicato il manifesto ufficiale del festival e che, come rivelato da Salvatore Gelsi, non venne ammesso al corso di regia del Centro Sperimentale perché non in possesso di un titolo di studio. Riuscì fortunatamente a farsi strada ugualmente grazie alla sponsorizzazione del noto cineasta Alessandro Blasetti che ne divenne il mentore.
Ci sarà inoltre spazio per un altro sentito secondo omaggio ad un’icona del cinema italiano recentemente scomparsa, Gina Lollobrigida con “Gli esordi di Gina”, questo il titolo dell’evento speciale in programma venerdì 18 agosto alle ore 17, in cui il pubblico potrà ammirare i primi tre cortometraggi girati dalla grande attrice, in versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.
Dulcis in fundo per accompagnare la proclamazione del vincitore del Concorso opera prima martedì 22 agosto, verrà proiettato “La lunga corsa”, con l’intervento del regista Andrea Magnani, al suo secondo lungometraggio, che incontrerà il pubblico a margine della proiezione.
Si ricorda che l’accesso alla manifestazione è regolato da un abbonamento al costo di 30 euro, in vendita presso il cinema Mignon e presso l’edicola di Walter Toajari in Via Frattini a partire dal 3 agosto.
Orari, informazioni e programma integrale sono consultabili sul sito internet della manifestazione:www.mantovafilmfest.com Nicolò Barretta