Sara Zeneli protagonista dell’evento per il ciclo DiciottoeTrenta di MantovaMusica

MANTOVA – Con una esibizione di eccellenti doti tecniche accompagnate da una spiccata musicalità, la violinista Sara Zeneli ha conquistato il pubblico dell’ex chiesa della Madonna della Vittoria, venerdì nel tardo pomeriggio in occasione del secondo appuntamento del ciclo MantovaMusica DiciottoeTrenta dedicato alla valorizzazione di giovani talenti. Accompagnata dalla solida preparazione ed esperienza del pianista Roberto Arosio, Sara Zaneli ha messo in mostra quelle qualità che le sono ampiamente riconosciute dal brillantissimo corso della sua attività professionale, punteggiata da prestigiose affermazioni e un percorso di studio e formazione di altissimo livello che le consente di affrontare un programma di concerto stilisticamente eterogeneo come quello proposto alla Madonna della Vittoria. Apertura con il piglio energico della Sonata in mi bem. magg. n. 3 op. 12 di L. V. Beethoven (1770-1827) in cui il dialogo con le incalzanti suggestioni del pianoforte apre al violino spazi di avvincente cantabilità e vibrante dinamismo. Poi, ancora in primo piano l’attitudine della giovane violinista a rendere spontaneamente fluida la linea melodica con l’esposizione del tema “Di tanti palpiti” dal Tancredi di Rossini nella fantasiosa rielaborazione di Niccolò Paganini (1782-1840). Pagina che riprende fedelmente lo stile espressivo dell’aria d’opera, ma con tre variazioni la rende terreno fertilissimo per esibire tutti gli elementi tipici del virtuosismo violinistico, magistralmente interpretate da Sara Zaneli. Di tutt’altro aspetto l’inquieto andamento della Sonata n. 3 per violino e pianoforte di Leós Janàček (1854-1928) in cui il gioco di contrapposizione di ritmi e timbri si innesta in trame di canto popolare, porta violino e pianoforte a scambiarsi i ruoli creando un’appassionante atmosfera di estrosa ambiguità, sorretta dalla puntuale interazione assicurata da Roberto Arosio. A completare il programma, l’esuberanza coinvolgente della Fantasia da concerto sulla Carmen, op. 25 di Pablo de Sarasate (1844-1908), composizione che, citando letteralmente i brani più noti dell’opera di Bizet, sviluppa un percorso di ec cezionale virtuosismo violinistico congiunto ad una intensa capacità di esprimere i colori e le suggestioni emotive dell’animo gitano. Bravissima Sara Zaneli, salutata dall’entusiastica approvazione del pubblico, ripagata da due fuori programma: netto cambio di clima con l’intima bellezza melodica e armonica della Romanza n. 1 op. 22 di Clara Schumann (1819-1896) e di Salut D’Amour op. 12 di Edward Elgar.