MANTOVA Un appuntamento tutto al femminile che ha riservato un avvincente omaggio all’arte di una grande protagonista della musica dell’Ottocento. AI concerto del Cosmopolitan Trio Vienna di domenica pomeriggio al Teatro Bibiena, per la stagione 2019 di MantovaMusica, va riconosciuto anche questo merito: l’aver scelto di celebrare i 200 anni dalla nascita di Clara Wieck Schumann (1819-1896), valentissima pianista, infaticabile promotrice delle opere di suo marito Robert Schumann, ma anche autrice di opere di assoluto rilievo. Aspetto, quest’ultimo, troppo poco riconosciuto, decisamente oscurato dal prestigio di quell’uomo con cui ha condiviso un sodalizio artistico straordinario, oltre che anni segnati da drammatiche tribolazioni. La scelta di Marialena Fernandes (pianoforte), Elisabeth Kropfitsch (violino) e Meehae Ryo (violoncello), le affermate componenti del Trio, di eseguire il Piano Trio in sol min. Op. 17, opera fondamentale nella produzione di Clara Schumann, si è rivelata una preziosa opportunità per apprezzare l’affascinante bellezza e la solidità strutturale dei quattro movimenti, così come l’abile utilizzo della tecnica e dei colori strumentali e, nondimeno, per coglierne l’intima carica emotiva. Toni drammatici, dialoghi aggraziati e tratti dinamici che il Trio Cosmopolitan ha saputo rappresentare e comunicare al pubblico del Bibiena, conquistando un meritato consenso. Le doti tecniche, l’equilibrio sonoro tra gli strumenti, la competenza interpretativa espressa con disinvolta semplicità ed estro tipicamente femminile, sono le qualità che hanno caratterizzato l’intero concerto delle tre strumentiste. Appropriato il loro appellativo di Cosmopolitan essendo il trio composto da artiste di diversa nazionalità: indiana la pianista, austriaca la violinista e coreana la violoncellista, ma assolutamente all’unisono rispetto al linguaggio musicale. Apertura di programma brillante, con il Trio in sol magg. Hob.XV:25 in cui F. J. Haydn (1732-1809) ha magistralmente coniugato i toni riflessivi del dialogo cameristico con l’animata citazione del folclore ungherese, e chiusura affidata alla incalzante variabilità di temi e dinamiche del “Dumky” Trio in mi min. n. 4 op. 90 di A. Dvòràk. Costante l’attenzione riservata dal Cosmopolitan Trio Vienna alla fluidità degli sviluppi musicali, garantita da appropriate qualità tecniche e attitudine comunicativa, meritevoli dal caloroso apprezzamento manifestato dal pubblico dei Concerti della Domenica. Applausi convinti anche per il bellissimo Adagio del Trio n. 4 in si bem. magg. op. 11 di L. v. Beethoven (1770-1827) proposto fuoriprogramma. (gmp)