ASOLA Alla presenza del direttore sanitario del presidio di Asola, Fabio Pajola, della cardiologia Catia Cicioni e della caposala dei poliambulatori Anna Pegoraro, il presidente dell’associazione Amici dell’ospedale Stefano Sardini accompagnato dalla vice Ambra Barosi e dall’ex sindaco di Asola Raffaele Favalli, ha consegnato ieri al servizio di cardiologia dell’ospedale un cicloergometro di ultimissima generazione a sostituzione di quello in dotazione, ormai superato.
«Si tratta – ha spiegato il dottor Sardini – di un apparecchio sofisticato caratterizzato da un sistema computerizzato per prove da sforzo in grado di acquisire simultaneamente il tracciato elettrocardiografico a 12 derivazioni con modulo di acquisizione wireless Wam. Tali careatteristiche consentiranno di acquisire il tracciato elettrocardiografico del paziente senza i vincoli del collegamento diretto, con il paziente che si può muovere liberamente all’interno dell’ambulatorio, riducendo inoltre gli eventuali artefatti da movimento».
L’apparecchio è dotato di monitor a colori ad altissima risoluzione e di una stampante laser che consente di eseguire tutte le stampe del test da sforzo. Il monitor propone in un’unica videata l’anagrafica del paziente, il protocollo e la fase del lavoro, molteplici formati di tracciato elettrocardiografico, i trend della frequenza cardiaca, della pressione non invasiva, di tutti i tratti del tracciato. Il dispositivo cattura e memorizza automaticamente le aritmie e memorizza la prova completa su hard disk. Lo strumento consente pertanto, ad esame avvenuto, di rivedere, stampare e valutare nel dettaglio l’intero test da sforzo e consente l’inserimento del commento inerente al test.
Uno strumento insomma che offre una prestazione estremamente completa e sicura nel risultato finale che renderà la prestazione del servizio di cardiologia di Asola di elevata eccellenza.
È stata inoltre consegnata al servizio di laboratorio una lavastoviglie che servirà per la pulizia dei vassoi e dei portaprovette in sostituzione di quanto veniva effettuato dal personale di supporto che, andato in pensione, ha lasciato scoperta questa attività.
«Anche queste ultime importanti donazioni – ha concluso Sardini – sono state realizzate grazie al risultato del fundraising attuato dall’associazione Amici dell’ospedale di Asola durante la fase di emergenza Covid-19 e soprattutto alla generosità di asolani e non che cogliamo l’occasione di ringraziare pubblicamente ancora di cuore».