Alto Mantovano – Un unico museo all’aperto per dieci comuni

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ALTO MANTOVANO «Puntiamo a far nascere un ecomuseo all’aperto nei territori delle battaglie risorgimentali, fra natura, storia e sapori della ruralità: l’area è quella delle colline moreniche e coinvolge 10 comuni dell’area dell’omonimo Gal, un’area ricca di testimonianze storiche, paesaggi incontaminati, produzioni d’eccellenza, habitat di pregio e che è a ridosso di un serbatoio turistico, il Garda, spesso congestionato». Così Maurizio Pellizzer sintetizza il progetto di valorizzazione turistica attualmente in cantiere, al termine di un incontro che ha visto presenti sindaci ed amministratori dei dieci comuni, oltre all’amministratore del Gal.
L’incontro si è concluso con l’assegnazione da parte dei Comuni al Parco del coordinamento iniziale del progetto d’area che potrà essere candidata a fondi europei regionali tramite un bando di prossima pubblicazione del Gal Garda e colli mantovani, del quale il Parco e i comuni sono soci.
Oltre all’area Nord del Parco il territorio comprende comuni bresciani e altri mantovani: Castiglione, Cavriana, Desenzano, Lonato, Monzambano, Ponti, Pozzolengo, Sirmione, Solferino e Volta Mantovana.
«L’idea è di identificare il territorio come “Cammino o Parco della pace” e lavorare quindi a un percorso che valorizzi l’esistente, salvo possibili interventi anche infrastrutturali – spiega Pellizzer – per migliorare i collegamenti fra i territori, e che ci consenta di utilizzare in questo anno un po’ particolare le risorse del Gal per sviluppare possibili politiche di sensibilizzazione turistica per il nostro territorio con un indotto sull’economia, prevalentemente rurale, delle attività economiche presenti».
Un esistente che appare ben solido. Si parla infatti di un’area crocevia di numerosi domini, teatro di battaglie dal medioevo al rinascimento dotata di un patrimonio storico culturale ricco e integro, di una grande attrattività paesaggistica, di una agricoltura di qualità, di una rete di piste ciclabili e della possibilità di sviluppare legami con i vicini capoluoghi di Mantova, Brescia e Verona.
Il primo passo è ora affidato al Parco che mapperà i punti di forza di queste terre che videro la nascita della Croce Rossa e che furono teatro di battaglie risorgimentali per la libertà, e che in epoca post-Covid ha tutte le potenzialità per rientrare in pieno nelle nuove tendenze turistiche che privilegiano le destinazioni meno note ed affollate, le visite all’aria aperta, i luoghi di prossimità e la ricerca di una complessiva esperienze da vivere.
Il Parco coordinerà la regia del piano d’area. I singoli Comuni, unitamente ad associazioni, fondazioni ed enti del territorio potranno candidare azioni di ristrutturazione e restauro di fabbricati, adeguamento impiantistico fabbricati, acquisto di attrezzature, siti e allestimenti multimediali, creazione di itinerari, cartellonistica, aree di sosta, punti di ricarica delle biciclette elettriche, innovazioni tecnologiche per l’accoglienza turistica.