Depuratore, sindaci alla carica: ”Serve subito un commissario”

ALTO MANTOVANO – Parte la richiesta di commissariamento dell’iter riguardante i progetti di realizzazione del depuratore della sponda bresciana del Lago di Garda. La richiesta è partita ieri dalla Comunità del Garda dopo che, tra sabato e ieri mattina, la Provincia di Brescia ha risposto picche alla richiesta della Provincia di Mantova di stoppare la procedura per eseguire le necessarie valutazioni dei progetti.
Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso la situazione sembrava ancora sotto controllo: i sindaci mantovani dei Comuni che si trovano lungo Mincio e Chiese, d’accordo con il vicepresidente della Provincia  Paolo Galeotti, avevano deciso di chiedere alla Provincia di Brescia la sospensione dell’iter. La lettera da Palazzo di Bagno è partita poco dopo l’incontro di venerdì. Nella missiva i sindaci mantovani chiedevano di fermare tutto così da porter vedere e valutare i progetti in modo adeguato, dal momento che in ogni caso si tratterebbe di scaricare le acque depurate di circa 200mila persone proprio nell’Alto Mantovano.
Ma in tempi altrettanto brevi dalla Provincia di Brescia è arrivata la risposta alla Provincia di Mantova: “Niente da fare; i mantovani potranno essere coinvolti dopo l’approvazione di uno dei due progetti (depurazione tra Gavardo e Montichiari oppure depurazione a Lonato), quando si parlerà dello scarico delle acque”.
Una risposta, questa, che ha fatto trasalire tutti gli enti mantovani coinvolti e che ha fatto immediatamente prendere carta e penna alla presidente della Comunità del Garda  Maria Stella Gelmini, spalleggiata dai sindaci di Castiglione  Enrico Volpi e dal sindaco di Lonato  Roberto Tardani. Nel giro di breve Gelmini ieri ha scritto nero su bianco la lettera con la quale la Comunità del Garda chiede ufficialmente al ministro per la Transizione ecologica  Roberto Cingolani di “sgombrare il tavolo da ogni logica fuorviante, nominando un commissario ad acta che guidi, finalmente, un’analisi di sostenibilità e fattibilità effettive ai cui risultati noi siamo pronti ad aderire”. A seguire, messi in campo da Volpi e Tardani, decine e decine di Comuni: tutto l’Alto Mantovano, tutti e 33 i comuni della Comunità del Garda (province di Verona, Brescia, Mantova e Trento), Consorzio Garda-Sarca-Mincio, Garda Uno, Garda Trentino Spa, Garda Unico, Parco del Mincio, unione Comuni della Valtenesi (Manerba, Moniga, Padenghe, Soiano).
Sempre ieri nel giro di breve il ministro Cingolani, appreso della maxi richiesta di commissariamento proveniente da Comuni ed enti mantovani, bresciani e veronesi, si è prodigato per chiedere spiegazioni alla Provincia di Brescia.
Nel tardo pomeriggio la risposta al ministro, firmata dal presidente della Provincia di Brescia  Samuele Alghisi e dal consigliere provinciale delegato  Giovanni Battista Sarnico: “La Provincia di Brescia ha da sempre ascoltato le istanze giunte dal territorio e organizzato momenti di confronto tra i portatori di interesse, ai quali ha partecipato anche il ministro Gelmini. Essendosi creata una situazione molto complicata, la Provincia di Brescia, non avendo interessi di parte, ha cercato una mediazione. Se è intenzione del Ministero procedere al commissariamento, restiamo in attesa di indicazioni, ma ribadiamo che l’ultima soluzione (depurazione a Lonato) proposta dal gestore pubblico rispetta tutti i parametri”.