PORTO – Porto Mantovano A poco meno di un anno dalle prossime elezioni comunali (dovrebbero tenersi il 6 giugno 2024), si comincia già a respirare aria di campagna elettorale. Un nome tra tutti sembra venire avanti ed è quello di Remo Pezzali, già sindaco di Porto per diverse mandati negli anni 90. I suoi disegni muovono da serie valutazioni sulla gestione portuense.
A Porto da vari mesi c’è un acceso dibattito, nonché una raccolta firme del Pd per avere dalla Regione la creazione di una casa di comunità presso il Centro servizi comunale del Gombetto. Cosa ne pensa?
«Un tentativo disperato di Pd e Vivere Porto, che di fatto è un enorme autogol. Primo: la raccolta è stata organizzata male; secondo, in moltissimi hanno capito che era strumentale per cedere il Csi alla Regione dopo 12 anni di chiusura e abbandono».
Perché organizzata male?
«Il bacino potenziale di cittadini per traguardare i 50mila abitanti e creare la casa della comunità comprendeva almeno 5 Comuni (Porto, Marmirolo, San Giorgio Bigarello, Roverbella e Castelbelforte). La raccolta firme è stata fatta solo a Porto, che comunque ha 17mila abitanti e solo 2mila hanno firmato. Nelle 2mila firme, peraltro, mi dicono comprese quelle di diversi non residenti. Se poi i 2mila li rapportiamo ai 50mila abitanti, siamo al 4%. È evidente il disinteresse degli stessi cittadini. Io quelle poche firme non le avrei nemmeno inviate in Regione».
Lei ha anche fatto menzione della volontà di cedere o scaricare il problema Csi alla Regione da parte del Pd?
«Io riconfermo quanto scritto nella sua lettera in merito a un giornale locale dal segretario del Pd di Porto, Scirpoli, nei giorni scorsi, cioè l’interesse del Comune di far riutilizzare il Csi abbandonato da 12 anni. È evidente che questo era il primario obiettivo».
Ma per il Csi non ci sono opportunità di rilancio, anche senza scaricarlo alla Regione?
«Certo che ci sono e c’erano anche anni orsono. Il Csi ha funzionato benissimo dal 2000 al 2010. Il Sindaco (Vivere Porto) insieme al Pd lo hanno chiuso, nonostante il Comune introitasse 80mila euro annui di affitto e in 10 anni avesse ammortizzato il 70% circa del costo di realizzazione di 1,2 milioni».
Come lo rilancerebbe lei?
«Ho più volte accennato a varie soluzioni, naturalmente ignorate da sindaco, e giunta. Ma sarebbe un po’ lungo spigarlo ora. Magari più avanti, se lo riterrete».
Ultima domanda personale? Nel 2024 ci saranno le comunali a Porto. Lei rientrerebbe come candidato sindaco?
«Valuterò la cosa nei prossimi mesi. Data la situazione a Porto, non lo escludo. Comunque se dovessi ricandidarmi sarebbe la Voce la prima a saperlo».
Davide Mattellini