Fu maestro del paese e sindaco Addio a Decimo Cerati

CASALOLDO –  Se n’è andato, ieri mattina, il maestro di Casaloldo. Decimo Cerati, con i suoi 102 anni compiuti lo scorso agosto, era il più anziano casaloldose. Ma di Casaloldo era anche il mentore, il simbolo, l’espressione più viva dei valori di quella generazione di ferro che attraversò la guerra e la ricostruzione.
Per oltre quarant’anni fu il maestro unico nelle scuole elementari del paese, insegnando, educando, istruendo generazioni e generazioni che oggi ne piangono la partenza.
Negli anni ’80 Cerati ricoprì anche la carica di sindaco ed era, assieme a Francesco Bardini, uno dei soli due reduci di Casaloldo rimasti dalla seconda guerra mondiale. Decimo rappresentava il simbolo della savia longevità, della dirittura etica e morale e della partecipazione attiva alla vita comunitaria.
Nato nel 1920 a Cicognara, frazione di Viadana, Decimo era uno dei figli di Ettore Cerati, un importante industriale nel ramo della lavorazione della saggina. Il suo nome, Decimo, ricordava uno zio, morto al fronte durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo aver terminato gli studi, scoppia la guerra e Decimo diventa furiere: dopo Vipiteno viene mandato in guerra in Sardegna. Durante un bombardamento nemico, salva con coraggio un importante carteggio. Per questo motivo gli venne in seguito concessa la Croce di bronzo al merito di guerra. Dopo l’8 settembre risale l’Italia assieme alla V Armata, diventando sergente furiere per l’esercito americano.
Dopo il 25 aprile del ’45, Decimo torna a casa. Il padre si attende ovviamente che il figlio continuerà la sua attività industriale. Ma Decimo coltiva nel cuore un’altra passione: quella dell’insegnamento. Una sera con trepidazione lo confessa al padre che, per tutta risposta, lo invita a seguirlo in cantina. Qui il genitore gli mostra una bicicletta e gli ordina, visibilmente orgoglioso: “Adesso pedala!”. E da allora Decimo Cerati non smise più di pedalare.
Il primo ottobre dello stesso anno Decimo inizia a insegnare nelle piccole scuole di Squarzanella di Viadana, dove si farà le ossa. Dopo alcuni anni giunge a Casaloldo, quando segue la moglie Elda Bellini, chiamata in paese come ostetrica comunale. Rimarrà poi vedovo di Elda e si risposerà con Maria Bettelli, l’ostetrica amata da tantissimi casaloldesi, scomparsa l’anno scorso. Decimo diventò così il maestro unico di Casaloldo, ruolo che ha ricoperto per i successivi quattro decenni. Una volta in pensione, Decimo mise a disposizione del paese la propria esperienza e competenza diventando sindaco. Fino all’ultimo ha partecipato attivamente alle funzioni religiose e alle manifestazioni di carattere civico, dove, in qualità di socio onorario dei Combattenti e Reduci, portava con orgoglio il tricolore, simbolo di quella bella Italia per formare la quale lui aveva lottato, lavorato, insegnato, vissuto.