ASOLA È ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Asola un paziente che ha contratto la polmonite provocata dal batterio della legionella. Ma, assicurano sia l’Asst Carlo Poma che l’Ats Val Padana, al momento non ci sono evidenze che possano collegare il caso in questione con i casi che si verificarono alla fine della scorsa estate, nell’ambito dell’epidemia che interessò la Bassa Bresciana e l’Alto Mantovano.
La persona colpita dalla polmonite da legionellosi, specifica l’Asst Carlo Poma, è “ricoverata nella struttura di medicina generale” dell’ospedale di Asola ed “è in condizioni stabili”. Si tratta di un uomo di età compresa tra i 30 e i 40 anni, residente in un paese della Bassa Bresciana, che per le cure ha fatto riferimento all’ospedale di Asola.
Ma, appunto, al momento non ci sono evidenze che possano mettere il caso attuale con gli episodi verificatisi alla fine della scorsa estate. Se nel corso dell’epidemia infatti erano stati isolati, sia nei pazienti che nelle acque del Chiese, batteri della “legionella pneumophila di tipo 2”, nel paziente attualmente ricoverato ad Asola è stato isolato il batterio della “legionella pneumophila di tipo 1”. In una nota diffusa ieri l’Asst Carlo Poma specifica che “si tratta di un’infezione batterica provocata da un sottotipo di legionella endemica nel territorio. I numerosi casi di legionellosi che si sono riscontrati nei mesi scorsi sono infatti riconducibili a sottotipi di legionella pneumophila diversi da quello in questione”. Stessa conferma arriva anche dall’Ats Val Padana.
Proprio l’Ats, dal momento in cui è stata informata del fatto, ha attivato i protocolli di verifica atti a risalire alle possibili cause del contagio, eseguendo accertamenti nell’abitazione del paziente come in altri luoghi nei quali potrebbe aver contratto la malattia.
Ma, appurato che il caso attuale e l’epidemia non possono essere messi in relazione, la guardia resta comunque alta. Riporta l’Asst che “scarsa presenza di acqua in fiumi e canali nonché le alte temperature potrebbero favorire una proliferazione ambientale del microbo”. Per questo “pronto soccorso di Asola, medicina generale di Asola e malattie infettive di Mantova sono stati allertati e opereranno in stretto raccordo” nel caso dovessero presentarsi altri pazienti.