MANTOVA Sarà quasi primavera. Il freddo dei giorni scorsi sta velocemente arretrando sotto i colpi di un anticiclone dal cuore caldo e di rara intensità. I -7° registrati venerdì mattina (e i -6° di sabato) sono stati già adombrati dagli 11 gradi di ieri. Lo saranno ancora di più dopo i 14/15° previsti fra martedì e giovedì, quando durante il giorno sarà a tratti primavera. Tutto ruota attorno ad una grande area di alta pressione già battezzata con il nome di «anticiclone di San Valentino»; produrrà una fase di riscaldamento importante, destinata a condizionare l’intera settimana e molto probabilmente anche il prossimo weekend. Anche quest’anno si prefigura la stessa configurazione che ha caratterizzato la parte finale degli ultimi inverni, nonché buona parte della primavera. È come se fossimo davanti ad un copione già scritto: un enorme e anomalo anticiclone prenderà ancora una volta possesso di buona parte dell’Europa condizionando il tempo praticamente fino a Pasqua. Impossibile, con una situazione del genere, sperare nel ritorno delle piogge – quindi della neve in montagna – anche a lungo termine. In buona sostanza, quell’importante recupero del pesante deficit pluviometrico che ha caratterizzato il 2022 si è ora interrotto, con prospettive non certo incoraggianti anche per le prossime settimane.
La siccità pare destinata a riprendere seriamente vigore su tutto il nord Italia, enfatizzata da temperature in forte aumento soprattutto in montagna, dove le massime saliranno presto al di sopra dei 10 gradi anche oltre i mille metri di quota, determinando lo scioglimento anticipato dei nevai al di sotto dei 2 mila metri di quota. Le piogge cadute fra novembre e gennaio hanno indubbiamente aiutato ma non certamente risolto una situazione che in molte zone rimane critica. Sempre più probabile, insomma, un altro anno difficile. Testimoni silenziosi di una situazione tutt’altro che risolta è il livello idrico dei grandi laghi subalpini dal Maggiore al Garda, mai così basso alla fine dell’inverno e destinato ad abbassarsi ulteriormente non appena inizieranno gli emungimenti per le necessità agricole dell’area padana. Febbraio non è in realtà un mese piovoso, anzi è statisticamente il mese più secco dell’anno. Nel mantovano cadono poco meno di 50 millimetri di pioggia, ma negli ultimi anni nemmeno la metà, come pure nel mese di marzo e in buona parte di aprile. Molto facile la previsione meteo per l’intera settimana. Almeno fino a domenica prossima il cielo sarà sempre soleggiato pur con un forte aumento della foschia; l’aumento della temperatura, già oggi palese, proseguirà serrato almeno fino a giovedì quando si potranno raggiungere i 15 gradi in molte zone della Valpadana, soprattutto quella centro-occidentale. Possibile qualche banco di nebbia nelle zone più vicine al Po. Sulla base di quanto previsto è prevedibile anche un forte aumento dell’inquinamento, con concentrazioni di polveri sottili già a partire dall’inizio della settimana. Possibili valori di Pm10 anche doppi rispetto ai limiti di legge.