MANTOVA Lo hanno trovato accasciato in bagno vicino alla doccia, privo di vita ormai da alcuni giorni. Si tratta di un 70enne che abitava da solo in un appartamento di via Arrivabene. Forse è stata una pura casualità che l’allarme per un anziano che viveva da solo e non rispondeva sia stato lanciato ieri mattina, un lunedì post-contro esodo estivo, quando i palazzi cittadini tornano a popolarsi dopo essere stati semi-vuoti per due-tre settimane. Erano le 9 di ieri quando una squadra dei vigili del fuoco di Mantova si portava in via Arrivabene al civico 34 per una chiamata di “soccorso a persona”. A dare l’allarme è stato uno dei fratelli del 70enne, che non riusciva a contattarlo. Era lo stesso congiunto, temendo il peggio a chiamare il 118, il cui personale si portava sul posto avviando a sua volta vigili del fuoco e forze dell’ordine. L’appartamento del 70enne che non rispondeva al telefono né al campanello si trova al secondo piano del palazzo, e per questo motivo i vigili del fuoco hanno usato l’autoscala per raggiungere una finestra che hanno forzato per entrare, quindi hanno aperto la porta al personale del 118 che aspettava sul pianerottolo. Con loro c’erano anche gli agenti di una Volante della questura, come è prassi in questi casi. Il padrone di casa veniva rinvenuto riverso in bagno vicno alla doccia. Stando ai primi accertamenti il decesso risalirebbe a 5-6 giorni prima del ritrovamento. A suffragare questa ipotesi ci sarebbe anche il fatto che in casa c’erano alcun copie di quotidiani, la più recente delle quali era datata allo scorso 22 agosto. La causa di morte sarebbe dovuta a un infarto. L’uomo aveva problemi cardiaci pregressi e da quel che risulta gli era stato impiantato un pacemaker. Stando a quanto appreso sul corpo del 70enne sarebbero state rilevate anche delle lesioni ritenute compatibili con la caduta. Gli agenti della questura hanno comunque svolto ulteriori accertamenti in seguito ai quali non sarebbe emersa alcuna presenza di terzi nell’appartamento
