Boxe – Mantova Ring, Di Padova: “Allenamenti e un buon libro per prepararsi al rientro”

Da sinistra il ds Ghidoni, il maestro Di Padova, Alberini, Bassi e Mahdi

Porto M. Come tutte le palestre, anche la Mantova Ring da più di un mese è chiusa a causa dell’emergenza Coronavirus. I pugili, agonisti e non, si allenano in casa e si tengono in contatto via whatsapp con il maestro Massimo Di Padova, ma per salire su un ring e combattere ci vorrà molto tempo. Impossibile ipotizzare ora tempi e modi. «Noi siamo abituati – spiega Di Padova – ad avere un certo periodo per la preparazione e con questo blocco ormai è tutto da rifare. Si va fino a Natale, c’è lo stop, si ricomincia per due mesi e da marzo in poi iniziano le attività, arrivano i campionati, i tornei e le riunioni. Anche se si potesse ripartire, non puoi fare una preparazione d’estate. A un pugile per crescere fisicamente e tecnicamente servono mesi. Invece noi ora siamo bloccati». Come nel video che il maestro ha mandato ai ragazzi per motivarli, in cui chiede loro di essere come Rubin Carter, detto Hurricane, famoso pugile degli anni 60: «Ecco come mi sento: come lui imprigionato ingiustamente, proprio come tanti pugili o maestri, pronti ad allenarsi o ad allenare o a combattere, bloccati da questo virus. Ma come lui, mai mollare». Da qui le indicazioni ai suoi atleti, per affrontare questo “tempo sospeso”: «Cercate di restare in forma fisicamente e mentalmente leggendo, programmando il rientro, per ripartire con le giuste motivazioni». Meglio quindi utilizzare questa situazione per crescere ed allenarsi, senza passare le giornate sui social seguendo corsi di allenamenti vari: «Sconsiglio quei video di presunti tecnici, sono solo marketing. Preferisco che i miei ragazzi si allenino da soli, sforzandosi di ricordare quello che hanno fatto in palestra. In questi momenti difficili è bene far tesoro di quello che hanno imparato. Chi è con me da tempo sa gestirsi bene. Sono tutti atleti responsabili che seguono le regole: al massimo avranno messo su qualche kg. Io posso solo dare loro qualche consiglio, perché il vero nostro lavoro è in palestra. Non posso vedere se fanno errori o com’è l’esplosività nelle gambe: quindi meglio far lavorare la mente, leggere e tenersi un po’ in forma, in attesa del rientro. Preoccupato per la Mantova Ring? No, è una palestra tesserata, è tutto in regola e appena si potrà, ripartiremo tranquillamente, anche se credo sarà una delle ultime attività in generale a riaprire. Sono più preoccupato per il mio lavoro: faccio i mercati a Mantova e sul Lago di Garda e sono fermo. Si parla della ripresa, ma come? La gente avrà paura e spenderà poco, puntando al risparmio. Il Governo deve dare una mano. Ecco perchè penso che questa situazione possa insegnare qualcosa ai più giovani, visto che già sono quelli più inclini a seguire le regole di “restare a casa”: essere responsabili e non buttare via il denaro. E’ un momento difficile, ma bisogna reagire». E pensare che la Mantova Ring, prima del brusco stop, stava organizzando per il 29 febbraio la festa di compleanno per i 3 anni di attività: «Avevo già pronti 300 volantini e 10/12 sponsor, che sono fiducioso ci sosterranno ancora come potranno. Nella stessa settimana mi dovevo incontrare con l’assessore Licon e il presidente della bocciofila di Montata Carra Volpi per organizzare delle riunioni di boxe, ma è saltato tutto. Dobbiamo solo riaprire e tutto ripartirà». (cris)