MANTOVA Scontro tra i club che partecipano alla serie A di Calcio a 5. Cinque società (Italservice, Acqua&Sapone, Real Rieti, Came Dosson e Sandro Abate), ovvero quelle che avevano dato l’assenso alla prosecuzione della stagione 19/20, si sono riunite in videoconferenza, pur accettando di fermarsi «constatate le divergenze tra i vari consiglieri del Direttivo e perchè non interessati ad alcun tipo di giochi di potere» e hanno alzato la voce con un comunicato, minacciando di non iscriversi al prossimo campionato. «Presenteremo le domande di partecipazione alla stagione 2020/2021 solo a determinate condizioni: controllo scrupoloso di garanzia sull’ammontare dei contratti depositati in Divisione; controlli periodici sui pagamenti degli emolumenti mensili da parte degli organi preposti; una serie A con un numero di squadre partecipanti non superiori alle 16 unità; aumento dell’ammontare della garanzia fideiussoria od incremento della tassa d’iscrizione». «In quanto uomini di sport – dicono i presidenti delle società in questione -, sempre pronti a sostenere una disciplina che già di per sé deve fare i conti con una serie di problematiche, un numero considerevole di pregiudizi, oltre all’impossibilità di avere una Lega propria, precisiamo che è legittimo in questo momento dare priorità alla salvaguardia della salute dei calcettisti, ma ritieniamo altresì prematuro ed affrettato l’atteggiamento assunto da determinate realtà, che ancor prima di analizzare l’andamento dell’emergenza sanitaria e la sua evoluzione complessiva, hanno scelto la strada della chiusura anticipata». «Considerato il momento – ha replicato il dg del Kaos Mantova Cristiano Rondelli – è un’uscita totalmente fuori luogo». Ancor più rumoroso il silenzio del Presidente della Divisione Calcio a 5, Andrea Montemurro, in merito ad una vicenda che farà parlare tantissimo anche nei prossimi giorni e che rischia di spaccare a livello “politico” la massima serie del futsal.
