Calcio Coppa Italia – Gigi Scotto verso Torres-Mantova: “Acm, che gioia vederti lassù”

MANTOVA «Quanto mi fa piacere vedere il Mantova in Serie B. Un’autentica gioia». In questa frase c’è tutto l’amore che Luigi Scotto prova per l’Acm, di cui è stato assoluto mattatore negli anni bui della D. Un campionato e mezzo (il secondo interrotto a metà per la pandemia) e numeri da spavento: 35 gol e 28 assist in 63 partite, comprendendo anche Coppa Italia e play off. Proprio in Coppa, sabato, il bomber sardo, ora capitano della Torres, ritroverà il Mantova per la prima volta da ex. «E non sarà una partita come le altre», anticipa.
L’emozione a 34 anni?
«Certo che sì. Impossibile non provarla. A Mantova ho trascorso due anni bellissimi, legando con la piazza e formandomi amicizie importanti».
La permanenza poteva essere più lunga…
«Doveva. Avrei voluto restare anche in C. Con la società concordammo di dire che, per esigenze familiari, preferivo tornare in Sardegna. Ma la verità è che non raggiungemmo l’accordo con la dirigenza di allora. Forse non c’era la volontà di tenermi».
È un rimpianto?
«Sì. Anzi direi che è l’unico vero rimpianto di tutta la mia carriera. Mantova è una piazza appassionata e intelligente. Ti fa sentire un giocatore importante, e mi sarebbe piaciuto viverla anche tra i professionisti».
Ora te la ritrovi in B…
«Avete un allenatore che è fuori categoria. Nessuna squadra l’anno scorso giocava come il Mantova. E poi la società è ben strutturata: la programmazione a questi livelli è fondamentale».
Ci sono anche due tuoi corregionali: Burrai e Muroni…
«Noi sardi ci tifiamo a vicenda (ride). Ho sentito qualcuno dubitare della tenuta di Burrai in Serie B, data l’età. Io dico che l’età è solo un numero. E che il contributo di un giocatore non si limita al campo».
Che ne pensi di Ruocco, tuo compagno di squadra fino a pochi mesi fa?
«Il Mantova ha fatto una scelta intelligente a prenderlo. Tanti lo seguivano. È un ragazzo che merita la B, e affrontarla in una società organizzata come l’Acm può solo aiutarlo».
Ti sarebbe piaciuto giocare in questo Mantova?
«Eccome! Anzi, se c’è bisogno di una settima punta, io ci sono (nuova risata)».
Così però faresti un torto alla tua Torres…
«Non potrei mai. La Torres è casa mia. Siamo un bel gruppo, con tanti sardi. Anche quest’anno puntiamo a un campionato di alta classifica».
E sabato chi vince?
«Come dicevo, affrontiamo una squadra che gioca un calcio innovativo, diverso da tutte le altre. Non siamo i favoriti, ma cercheremo di tenere testa ai biancorossi. Quanto a me, la vivrò con molta emozione».
Dove può arrivare il Mantova in B?
«Ripartire dal gioco è fondamentale. Vi auguro almeno la salvezza, e poi chissà…».
E nel futuro di Scotto cosa c’è?
«Ancora tanto calcio giocato. Ho la voglia di un ragazzino».