MILANO Ve l’avevamo preannunciato nelle scorse edizioni: le quote nei prossimi campionati di Eccellenza e Promozione saranno bloccate rispetto a quest’anno e saranno soltanto due (2003 e 2004) e non più tre. Ma la novità introdotta dal Comitato Regionale Lombardia per le serie inferiori, ovvero Prima, Seconda e Terza, potremmo definirla epocale: niente quote obbligatorie nel prossimo campionato 2023/2024. Cade dunque dopo oltre due decenni l’obbligo che negli anni passati aveva richiesto sino a tre giocatori in quota nelle serie minori e fino a quattro in quelle maggiori.
Il Crl segue “al minimo”, per la prima volta nella sua storia, da quando è stato introdotto il sistema delle quote obbligatorie, a metà anni ‘90, le indicazioni del direttivo Lnd.
A spiegare la decisione è il presidente del Crl Sergio Pedrazzini: «Abbiamo ritenuto di non gravare di ulteriori obblighi le nostre affiliate in un momento storico così complesso e che potrebbe essere profondamente modificato dalle incombenti disposizioni di legge previste dalla Riforma dello sport in tema di vincolo».
Ma sui giovani non sarà colpo di spugna, tutt’altro: il Crl intende passare dall’obbligo agli incentivi per l’utilizzo, per salvaguardare il patrimonio dei vivai. «Siamo fermamente convinti della bontà del lavoro sui settori giovanili e intendiamo premiare le società che di più vi si distingueranno – ha aggiunto Pedrazzini -. In primis, confidiamo nella conferma del Premio Giovani della Lega Dilettanti, già richiesto in sede nazionale al fine di assegnare i consueti, e magari anche maggiori, contributi economici alle migliori squadre per utilizzo dei giovani in Eccellenza e Promozione e anche come Comitato Regionale provvederemo ad elargire il premio anche per le categorie inferiori. In questo modo, riteniamo di venire doppiamente incontro alle esigenze delle società, eliminando gravosi obblighi e al contempo fornendo un sostegno concreto alla loro attività». Decisioni di questo tenore, comunque, erano nell’aria: l’abolizione del vincolo potrebbe essere ufficializzata il 1° luglio, oppure ci potrà essere una deroga per un altro anno. L’importante, però, sarà offrire un meccanismo di giusti compensi alle società che curano particolarmente i vivai (magari una rimodulazione dei premi di preparazione), pena una desertificazione degli stessi settori giovanili o ancora un rincaro sensibile dei costi di accesso all’attività di base.