Decreto aiuti-bis: una beffa per i condomini della città

MANTOVA «Ho la sfilata in studio di persone che non ce la faranno. Vorrei mi assistessero i dirigenti Tea e il sindaco quando vengono a dire che non ce la faranno». È il messaggio di un amministratore di condominio al consigliere d’opposizione Pier Luigi Baschieri, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale. E il motivo della comunicazione è la tariffa insostenibile del teleriscaldamento in città. Una cifra che non ha trovato sollievo dall’approvazione del decreto aiuti-bis, il quale abbassa sì l’Iva sulle erogazioni del gas, ma non su quella del teleriscaldamento, che comunque è prodotto dalla centrale a torbogas Enipower, della quale Tea è socia al 10%.
L’inverno si avvicina, e con esso anche le spese per fronteggiare il freddo. Il tutto, non senza la preoccupazione degli amministratori di condomini che già da tempo hanno annunciato le difficoltà di sostenere i rincari delle spese di riscaldamento, soprattutto quelle del teleriscaldamento. Il decreto governativo, fra le varie agevolazioni, non ha infatti previsto la possibilità di decurtare almeno l’imposta nazionale, che rimane al 10%. Solo il gas ha avuto dall’aiuti-bis una riduzione al 5%, ma per i condomini serviti dal teleriscaldamento la temperatura degli ambienti domestici è ancora gravata del 10 percentuale. Con quale prospettiva?
Il presidente della Tea Massimiliano Ghizzi non può al momento che prendere atto dei disposti di Palazzo Chigi: «Per l’azienda la misura è ininfluente, dato che noi l’Iva la scarichiamo. Per gli utenti il discorso è ben diverso. Speriamo che a livello centrale ci mettano una pezza. Nelle grandi città e metropoli servite dal teleriscaldamento la situazione è ancora più critica. Noi in fondo siamo solo una piccola realtà, ma l’auspicio è che si possa venire a un intervento anche sul teleriscaldamento. Tutti speriamo che questa misura sia ancora negli obiettivi del governo».