Calcio dilettanti – Tavecchio: “Giovani, norme restrittive. In campo al più presto”

Carlo Tavecchio (foto Leone / LaPresse)
Carlo Tavecchio (foto Leone / LaPresse)

MILANO Presa di posizione da parte del presidente del Crl  Carlo Tavecchio e di tutto il consiglio regionale per sollecitare la ripresa dell’attività giovanile.
«Si sta consumando, forse con troppo silenzio delle istituzioni, un dramma che coinvolge i nostri tesserati, quelli più giovani, i nostri bambini e adolescenti. Fermi, bloccati da questa pandemia e dalle conseguenti norme governative che, per proteggere loro e tutti noi da una tragedia sanitaria, stanno in realtà minando altri aspetti della loro salute fisica e psichica. Questi anni non ci verranno restituiti e non verranno restituiti soprattutto a loro. E allora perché la Federazione accetta queste scelte? Scelte fatte dalla politica, una politica che non presenta nemmeno un Ministero dello Sport e che, con il Ministero presente durante la prima parte di questa pandemia, ha pensato solamente a partorire una legge che porterà ulteriori difficoltà alle associazioni e a quel volontariato che permette da sempre ai nostri ragazzi di svolgere la loro attività sportiva in ambienti sani, protetti e organizzati».
«Il nostro pensiero è che queste norme sono troppo restrittive e forse un po’ cieche verso la generazione dei più giovani, ma sono leggi e vanno rispettate. La Figc ha presentato un elenco chiaro e dettagliato di quali devono essere considerate le categorie di “preminente” interesse nazionale. Il dizionario spiega chiaramente il significato di “interesse prioritario”. Si poteva “bluffare” e raccontare che le nostre migliaia di squadre italiane Under 15 e Under 17 che portano nel mese di giugno 6 di loro a svolgere il torneo per l’assegnazione del titolo sportivo nazionale avrebbero potuto ricondurre tutta la categoria ad un preminente interesse nazionale. In ogni caso sarebbero partite solo due categorie e solo quei ragazzi che svolgono un torneo regionale. Abbiamo lottato e ottenuto di fare ripartire le massime categorie regionali dilettantistiche, qualcuno ha criticato questa scelta ma era l’unica categoria che poteva realmente giustificare l’interesse previsto dal Dpcm in vigore e siamo orgogliosi che almeno una piccola parte dei nostri atleti potranno presto confrontarsi in un mini campionato. Stiamo lottando e continueremo a farlo per farci ascoltare dalle istituzioni affinché anche i nostri ragazzi possano tornare nei propri centri sportivi a fare sport. Siamo certi che i volontari delle nostre associazioni rappresentano una grande garanzia di serietà e sicurezza per loro, più di quanto non possano esserlo dei parchi, senza vigilanza, dove inevitabilmente i ragazzi si rifugiano per cercare la loro libertà. Noi non ci siamo dimenticati dei più piccoli, non abbiamo abbandonato i nostri ragazzi e non abbiamo nessuna intenzione di farlo. Sarebbe un errore imperdonabile, soprattutto per le nostre coscienze. Chiediamo a tutti, dai dirigenti ai genitori, dalle istituzioni politiche a quelle scientifiche, ai media locali di aiutare questi ragazzi a tornare il prima possibile ad una vita normale fatta di sport e socialità. Siamo disposti ad ascoltare tutti, ricevere ogni suggerimento che possa integrarsi con le nostre idee, sicuri che tutti gli sforzi non saranno vani».