Vaccinazioni, Asst riapre i piccoli centri: “La presenza di hub massivi non esclude quelli minori”

MANTOVA .- Mantova I grandi centri vaccinali massivi non escludono la presenza sul territorio di centri vaccinali minori; per i mantovani c’è una doppia opportunità. A dirlo è il direttore di Asst Mantova  Raffaello Stradoni, che ieri ha voluto fare un po’ di chiarezza riguardo ai timori emersi negli ultimi giorni su tipo e consistenza dei centri vaccinali che sono sfociati anche i posizioni polemiche da parte di alcuni sindaci. «Il progetto, sia nazionale che regionale – spiega Stradoni -, punta a costruire una rete di base di centri vaccinali massivi in cui concentrare la gran parte della popolazione per conseguire l’obiettivo di somministrare un gran numero di dosi in un tempio più contenuto possibile. Una rete di questo tipo è indispensabile nelle aree ad alta concentrazione di popolazione». Attualmente a livello nazionale vengono somministrate 250mila dosi al giorni; l’obiettivo è di raddoppiare, ciò che consentirebbe di vaccinare tutta la popolazione italiana target in circa 100 giorni. «Anche Regione Lombardia si è indirizzata, su questa linea appoggiandosi alla piattaforma di Poste Italiane – prosegue Stradoni -, che diventerà operativa intorno al prossimo 12 aprile. In questa fase, anche per non appesantire un sistema così complesso, si è scelto che le prenotazioni con questa piattaforma siano indirizzate solo su grandi e medi hub. Nelle aree lombarde a minor densità di popolazione, oltre a garantire la possibilità di accesso ad almeno uno di questi macrocentri entro un raggio di 30-35 chilometri, Regione Lombardia ci ha comunicato che i piccoli centri, così come le aggregazioni dei medici di medicina generale che operano in gruppo, potranno affiancare la “spina dorsale” dei centri massivi appoggiandosi su un sistema di prenotazione a livello locale-provinciale. Nella nostra provincia i cittadini potranno quindi godere di una doppia opportunità: aderire ad un centro massivo sopportando il disagio di un trasferimento automobilistico, oppure scegliere una soluzione di prossimità, legata tuttavia a disponibilità e tempi connessi con ogni singola situazione. Quindi, in conclusione, i centri vaccinali minori, esaminati e autorizzati, potranno essere aperti, compatibilmente con le dosi che saranno disponibili, in vista della possibile loro utilizzazione quali centri ausiliari e complementari, con impegno di risorse locali aggiuntive rispetto a quelle impegnate nei centri maggiori. Ovviamente tutto ciò sarà possibile solo disponendo di adeguate dosi di vaccino. Già da metà aprile – conclude Stradoni – le consegne saranno in aumento e la recentissima indicazione dell’arrivo di circa tre milioni di dosi induce a ritenere che questo