MANTOVA In casa San Lazzaro, dopo la salvezza strappata in extremis all’ultima giornata di campionato, è tempo di bilanci, saluti e nuovi arrivi. Ad analizzare l’annata è mister Michele Jacopetti: «È stato un campionato in linea con i nostri obiettivi iniziali – dichiara – . Volevamo mantenere la categoria e ci siamo riusciti. Certo non si può dire sia stato un cammino tranquillo. Penso che ci saremmo potuti salvare prima, se non avessimo commesso alcuni errori. Ma, con una squadra giovane come la nostra, ci sta. Se paragoniamo la scorsa stagione a questa, il nostro percorso è stato lineare ed i risultati parlano chiaro: i punti fatti tra andata e ritorno sono uguali. Come dicevo, per una rosa molto giovane come la nostra è un ottimo risultato salvarsi».
Cos’è mancato per raggiungere l’obiettivo con maggior tranquillità?
«Sicuramente i dettagli. Sono proprio quelli che fanno la differenza. Abbiamo perso molte partite anche per mancata concentrazione, oppure abbiamo sbagliato gol già fatti che gli avversari poi ti restituiscono. Essendo una squadra mediamente giovane, bisogna migliorare la concentrazione e la cura del dettaglio».
Un voto alla stagione?
«7 per l’aver centrato l’obiettivo. Avrei detto 8 se lo avessimo raggiunto qualche settimana prima».
E ora si inizia un nuovo percorso…
«Sarà una stagione all’insegna del rinnovamento. Già in queste settimane c’è stata una una mini rivoluzione: giocatori storici come Coffani, Pini, Azzali, Cabroni e Delfini hanno deciso di lasciare il club. Però ci siamo mossi bene e li abbiamo rimpiazzati con calciatori di valore assoluto come i difensori Corradini e Capucci, il centrocampista Negrini e l’attaccante Buzzacchero (tutti ex Union Team), senza dimenticare il ritorno di Mironi, ex Curtatone ma cresciuto nel San Lazzaro. Ora all’appello manca solo il secondo portiere, poi la rosa sarà al completo. Per ora posso dire che sono e siamo contenti del lavoro fatto sino ad ora, poi sarà il campo a darci ragione o torto».
Il suo ruolo sarà sempre quello di allenatore e direttore sportivo?
«Esatto. Questa era la mia prima stagione da allenatore, ho imparato tanto. Essere alla guida del San Lazzaro mi ha insegnato a curare i dettagli e mantenere sempre alta l’attenzione. Un’altra cosa che reputo fondamentale è la coesione del gruppo: per i giocatori più giovani avere compagni con esperienza permettere loro di crescere».
Obiettivi e futuro?
«Il primo obiettivo è salvare la categoria il prima possibile. Una volta centrato, puntare il più avanti possibile».