Quelli che… il Mantova: i nostri tifosi (archetipi per ridere)

corazon

di Chiara Sanguanini

Quelli che… vanno in trasferta.

In trasferta quest’anno tanti mantovani.
Mezzi di trasporto tra i più vari: parecchie auto, quando è possibile il treno, qualche pullman
Il gruppo trasferte del Ccmc organizza i pullman. Ogni volta che si gioca in casa, il famoso Nero sale e scende i gradoni della curva Te per raccogliere le adesioni. Lui ne approfitta per salutare sorridente i tifosi che lo conoscono e, siccome lo conoscono tutti, magari alla fine non ha raccolto infinita partecipazione, ma molta simpatia sì.
Il gruppo trasferte ha uno zoccolo duro di amici che non mancano mai: sole, pioggia, neve e vento.
Per anni sempre presenti nonostante i risultati deludenti; pochi strappi con la squadra, rare contestazioni quando proprio erano indispensabili.
Anni di partenze piene di speranze e ritorni malinconici, poi finalmente…
Un campionato magico!
E via, si va, con il contenitore di pastasciutta o risotto fumante (grazie a Cristina, la cuoca del gruppo), le torte, le bandiere e gli striscioni ironici.
Ad esempio tra i 1000 tifosi virgiliani a Vicenza spiccava un lenzuolo con la scritta “WCenza -12°. Brrrrrrr!”
Sfottò che, a fine partita è stato corretto a pennarello “WCenza – 15° Brrrrrrr” e lasciato sulla ringhiera del settore ospiti a futura memoria.
Tra loro Ivan, il tifoso n°1, che vive la sua passione con invidiabile sportività al grido di “mai molar!” Anche lui presente appena il lavoro glielo permette, non l’abbiamo mai sentito usare parole di disprezzo o di cattiveria, solo incitamenti continui, che si vinca o no.
Il gruppo trasferte ha raggiunto anche Trento, vietatissima (?) ai biancorossi, e sostenuto la squadra dopo un pranzo tognino, fuori dal ristorante, sotto gli occhi vigili della polizia.
I pericolosissimi Nero, Monica, Ivana, Cristina, Massimo, Ivan, Bruna… circondati dai celerini. Mah! Pazienza
Per fortuna è stata l’unica volta.
A fine gara dal settore ospiti tutti chiamano a gran voce i ragazzi, tutti cantano, saltano di gioia, ballano, urlano e sono felici
“Vi si ama!”

Poi si torna strombazzando con le bandiere e le sciarpe svolazzanti ai finestrini, come avessimo vinto la nostra Champions (l’abbiamo infine vinta ma ancora non lo sapevamo).