VIADANA Gilberto Pavan, l’allenatore che ha regalato al popolo giallonero un sogno durato un’intera stagione, interrotto dal brusco risveglio della finale scudetto di Parma, traccia le linee guida per il “sequel” che sia il più coerente possibile con il primo atto della sua gestione nella speranza di un epilogo differente. A margine di un meeting con gli arbitri, nel quale si è discusso delle situazioni di fuorigioco nel kicking game, Gibo sposta l’attenzione sul campo.
Dopo una stagione così intensa, da dove si riparte dal punto di vista mentale?
«E’ stato un campionato in cui abbiamo raccolto molto e questo deve darci consapevolezza, ma non basta. Continuare a migliorare è imperativo nello sport e noi lavoriamo con questo scopo».
Come staff avete in mente sorprese sul piano tattico?
«Dobbiamo migliorare alcune aree del gioco e abbiamo alcune idee, come la gestione dei possessi nella nostra metà campo ed aumentare la qualità nei cinquanta metri avversari».
Il roster è completo?
«Non so se arriverà ancora qualcuno, ma possiamo giocare con questi effettivi e visto che abbiamo cambiato poco, potrebbe essere più agevole il funzionamento dei vari meccanismi».
L’anno scorso Viadana ha sfruttato l’effetto sorpresa, stavolta è decisamente più avanti nella griglia di partenza: sarà un bene o un male?
«Eh sì, non potremo più contare sull’effetto sorpresa: siamo i vicecampioni d’Italia, tutti ci conoscono e tutti vorranno batterci. E allora il concetto di migliorarsi diventa fondamentale anche se è difficile. Ai ragazzi ho portato l’esempio dei saltatori o dei velocisti, che lavorano un anno per aumentare la performance di un centimetro. Noi questo aspetto dobbiamo acquisirlo in un sistema in cui le 35 individualità sono poco se non connesse al resto della squadra».
La gestione dei permit players potrebbe essere una variabile importante?
«I permit (Baronio e Locatelli, ndr) sono giocatori molto importanti per noi, sono sotto contratto con Viadana e siamo orgogliosi del fatto che vengano chiamati alle Zebre. Quando rientrano da noi lo fanno con un bagaglio arricchito che possono trasferire alla squadra, un beneficio per tutti».
Cosa si aspetta dalla sfida di sabato con Rovigo?
«E’ la partita prima dell’inizio ufficiale del campionato, un test che ci mette alla prova al termine di una lunga pre-season; arriva dopo la gara di Pesaro utile per avvicinarci con un crescendo all’esordio in campionato. Sarà un test impegnativo, basti pensare che l’anno scorso Rovigo è stata l’unica squadra a cui non abbiamo fatto meta. Vorremmo sentire e fargli sentire lo Zaffanella e la sua forza».