BONDANELLO Nella stagione dei Caimani hanno trovato maggiore spazio anche i giovanissimi dell’Under 18 del Rugby Viadana: i fuori quota, infatti, si sono inseriti gradualmente nel collettivo neroverde per garantirsi un percorso di alta formazione insieme a giocatori e coach esperti e una buona formazione in vista della prossima stagione, nella quale vestiranno regolarmente la maglia del club mogliese.
Diversi i giovani atleti che hanno debuttato con i Caimani durante gli ultimi mesi e hanno ottenuto risultati positivi, garantendo anche sostegno ai giocatori più esperti del club. Tra i fuori quota viadanesi che hanno potuto vivere quest’esperienza, si è ben distinto il classe 2000 Riccardo Schinchirimini.
«Domenica contro Mirano è stata una partita bilanciata – racconta Riccardo – non poteva finire diversamente, ovvero con un punteggio favorevole per noi. Penso che quando mettiamo in campo il carattere, possiamo battere squadre anche d’alta classifica del nostro girone; è stata una prova di carattere utile in vista delle ultime partite. In campo eravamo una squadra più che mai. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e uscire il prima possibile da questa situazione pericolosa: la squadra è grintosa, veniamo da una meritata vittoria e sono sicuro che affronteremo le tre partite mancanti con l’atteggiamento giusto».
«Sono molto contento della possibilità di anticipare il mio inserimento nei Caimani – prosegue – mi piace crescere e aumentare il livello, quindi sentirmi in difficoltà. C’è sicuramente un divario fisico con i giocatori più maturi di serie B e questo lo si sente in ogni scontro. Poi il girone veneto è tosto, si sa, ed è composto da tante squadre che sanno giocare un buon rugby ad alti livelli. Mi sono inserito bene nella squadra e nel club: da subito lo staff mi ha dato molta fiducia e di questo sono grato, perché ho potuto vestire la maglia neroverde da titolare fin dalle prime occasioni. Sono certo che potrò dare il mio contributo alla squadra e al club anche a partire dalla prossima stagione».
«Consiglio vivamente quest’esperienza – conclude Riccardo – perché mi ha permesso di crescere, è uno sport di sani principi, un dare e ricevere. Le mie ambizioni? Beh, sicuramente poter vestire la maglia della Nazionale. Forse un giorno, io ci credo».