Seguito e rapinato degli orologi, alla sbarra due pregiudicati

MANTOVA – Con tutta probabilità l’avevano tenuto d’occhio fin dall’inizio nei suoi vari spostamenti, per poi cogliere il momento a loro più propizio ed entrare così in azione. Un episodio predatorio, quello occorsa esattamente quattro anni fa, pagato a caro prezzo da un trentenne rappresentante di preziosi di Reggio Emilia, durante una breve sosta lavorativa a Mantova. Nello specifico i fatti perpetrati ai suoi danni risalivano al 23 settembre 2018. In tale circostanza, stando alla ricostruzione investigativa, il giovane, aveva raggiunto in auto il capoluogo virgiliano proveniente da Bologna, dove aveva partecipato ad una fiera internazionale di orologi. Una volta giunto in piazza Cavallotti però, si era accorto che qualcosa non andava circa la regolare tenuta di strada della propria vettura. Sceso per sincerarsi della situazione si era così accorto che entrambi gli pneumatici posteriori erano del tutto sgonfi. A quel punto, con la vittima accovacciata, ecco accostarsi un altro veicolo da cui scendeva uno dei due soggetti a bordo che con gesto repentino prelevava una valigetta sistemata sul sedile posteriore dell’auto del trentenne contenente orologi e contante per un valore stimato in oltre 100mila euro. Accortosi di quanto stava accadendo la giovane cercava di fermare il ladro aggrappandosi allo sportello dell’altro mezzo che però ripartiva a tutta velocità, facendolo rovinare a terra. Il derubato riusciva per fortuna a vedere in volto i due rapinatori. Da lì partiva la denuncia fatta alla stazione carabinieri di via Chiassi. Grazie al sistema di videosorveglianza i militari riuscivano a stretto giro a risalire al numero di targa dell’auto dei rapinatori e, a seguito di riconoscimento fotografico, la vittima provvedeva ad identificare con certezza entrambi i malviventi. I successivi accertamenti portavano quindi gli uomini dell’Arma a raccogliere incontrovertibili indizi di colpevolezza a carico dei due soggetti tanto da poterli deferire a piede libero per il reato di rapina aggravata. Nei confronti di Omar Steppic, (28 anni), e Giorgio Caldaras, (34 anni), entrambi pluripregiudicati italiani di origine sinta residenti a Piove di Sacco nel Padovano, il processo a loro instaurato è entrato ieri nel vivo. Oltre ad ammettere specifiche integrazioni probatorie il collegio giudicante ha quindi altresì provveduto ad escutere la stessa persona offesa.