Calcio Serie C – Nicola Corrent: “Nella mia testa solo il Mantova”

Da sinistra: Garzon, Masiello, Corrent e Battisti
Da sinistra: Garzon, Masiello, Corrent e Battisti

MANTOVA In effetti la prima impressione che lascia corrisponde all’immagine che chi lo conosce ha dato di lui: determinato, ambizioso, pronto a dare e pretendere il massimo. Nicola Corrent, 43 anni, veronese, si è presentato ieri per la prima volta nelle vesti di allenatore del Mantova. Con lui, nella sala stampa gremita di viale Te, il presidente Ettore Masiello, il vice Gianluca Garzon e il ds Alessandro Battisti. Del resto, l’evento era atteso da un mese e mezzo, da quando cioè (correva il 30 maggio) Corrent era stato annunciato ufficialmente come il nuovo mister biancorosso.
“Costruire” è una delle parole chiave del Corrent-pensiero, quella che più volte il tecnico ha ripetuto ieri. «Il fatto che siate in tanti – ha esordito – mi fa capire l’importanza di questa piazza. Sono felice e pieno di entusiasmo. Mi piace l’idea di costruire qualcosa. Dopo anni con i giovani, sentivo la necessità di allenare una prima squadra. Questa è una grande opportunità per me e davvero non vedo l’ora di cominciare a lavorare».
Il tecnico ha le idee chiare sul suo Mantova: «Per quanto riguarda il modulo, l’idea di base è il 4-3-3. Ma ancor più fondamentale sarà dare un’identità alla squadra. Tecnica e aggressività sono due componenti che dovranno contraddistinguerci. Voglio una squadra “protagonista” in campo. Ho lavorato con allenatori come Ventura, Sarri e Malesani che mi hanno dato tantissimo e la cui idea di gioco era basata appunto sulla “costruzione”. Anche la mia squadra deve avere queste caratteristiche. Senza ovviamente smarrire l’equilibrio». Corrent parla anche di sè: «Dicono che io sia un gran lavoratore e un perfezionista? Non lo nego, è una mia prerogativa. Per me in questo momento esiste solo il Mantova ed è per questa causa che mi sento di dare il 100%. Naturalmente la squadra deve percepire questo spirito, così come il mio staff. Pretendo il massimo da tutti e non sopporto chi si limita al compitino». Ed è proprio per vivere “dal di dentro” questa sua nuova avventura che Corrent ha deciso di abitare a Mantova, nonostante la breve distanza da Verona dove risiede con moglie e tre figli. Il mister si definisce «caratterialmente trasparente, uno che dice quello che pensa, corretto e rispettoso dei ruoli altrui».
Inevitabile un rimando allo striscione esposto un paio di mesi fa dagli ultras (“Corrent presenza non gradita”): «Ai tifosi posso solo dire di stare tranquilli – risponde – , perchè sono un professionista. È vero: sono di Verona, tifo per il Verona e sono legato alla mia città. Ma in questo momento mi interessa solo il Mantova. Altro per la testa non ho. Lo stesso è accaduto per ogni mia esperienza da calciatore ed è una cosa che mi è stata riconosciuta».
Ma torniamo al versante sportivo. Dove vuole arrivare il Mantova di Corrent? «La squadra viene da un’annata di sofferenza, anche se alla fine ha chiuso a 3 punti dai play off. Dobbiamo sicuramente fare meglio, pur consapevoli che la concorrenza sarà forte. L’organico è incompleto? Noi allenatori vorremmo avere tutti i giocatori a disposizione sin dal primo allenamento. Io stesso (ride) martello tutti i giorni il ds… Ma mi rendo conto che ci vuole un po’ di tempo. E comunque per sabato contiamo di aggregare qualche elemento in più».
Il mister racconta di aver chiesto qualche consiglio a Ivan Juric e ringrazia Mimmo Di Carlo che ha speso belle parole per lui. Ma, al tirar delle somme, si capisce che una sola cosa gli interessa davvero: cominciare a lavorare sul campo. È la sua occasione e vuole sfruttarla a suon di vittorie. Mantova non gli chiede altro.