MANTOVA – Ad incastrarlo, oltre alla sua spavalderia, il concatenarsi di un paio di circostanze a lui del tutto sfavorevoli. A smascherare un cittadino dell’Est Europa ci avevano infatti pensato due carabinieri in borghese nonché il proprietario di una bici, appena rubatagli sulla pubblica via, trovatagli in suo possesso. Nello specifico i fatti a lui ascritti, occorsi a Castiglione delle Stiviere, risalivano al 24 novembre 2017. In tale circostanza l’uomo, fermato per caso in sella ad una bici da due militari in abiti civili – impegnati in un controllo anti droga nel quartiere “Cinque Continenti” – aveva proposto a questi l’acquisto di una seconda bicicletta da lui trainata a mano. Ma a metterlo gioco forza nei guai, era stato l’arrivo di un altro uomo che aveva riconosciuto il velocipede come quello che poco prima gli era stato rubato. Ieri l’imputato, comparso davanti al giudice Enzo Rosina per l’epilogo giudiziario della vicenda, si è quindi visto condannare a otto mesi di reclusione con pena sospesa a fronte della riqualificazione del capo d’accusa da ricettazione a furto.