MANTOVA – Sono proseguiti senza sosta anche nel weekend appena trascorso i controlli delle forze dell’ordine circa il rispetto delle disposizioni governative anti Covid. E come ogni fine settimana, non sono mancati i furbetti sorpresi a spostarsi senza un giustificato motivo. Nella fattispecie però a finire nel club dei cosiddetti disobbedienti anche due dipendenti di una pizzeria da asporto di Cerese, fermati sabato sera dai carabinieri durante l’attività di consegna a domicilio a bordo dello stesso veicolo. Un caso singolare, quello segnalatoci dallo stesso esercente alla fine doppiamente sanzionato dai militari dell’Arma, in quanto stando alle normative ministeriali vigenti è consentito a due soggetti svolgere il servizio di consegna a domicilio utilizzando la stessa auto purchè uno seduto al posto di guida e l’altro nei sedili posteriori ed entrambi muniti di mascherina e guanti. E questo stando al racconto del titolare della pizzeria “Da Peter”, dovrebbe essere stato anche lo stesso scenario presentatosi ai carabinieri di Curtatone, quando attorno alle 21 dell’altra sera in via dei caduti del lavoro a Levata hanno incrociato e fermato l’auto con a bordo i due ragazzi. «Così non si può lavorare», racconta amareggiato Peter Martinni. «Era tutto in regola, i miei dipendenti hanno pure mostrato gli scontrini e il contenitore delle pizze e per questo non comprendo le due multe da 373 euro ciascuna. Oltre a questo la cosa che più mi fa rabbia è stato dover buttare via una trentina di pizze, perchè dopo quasi un’ora fermi a compilare verbali, si erano raffreddate e molti clienti nel frattempo, non vedendoci arrivare avevano pure disdetto l’ordine. Un trattamento inaccettabile, sicuramente faremo ricorso».