Porte aperte al Day Hospital oncologico dell’OglioPo

CASALMAGGIORE  Cantiere del Day Hospital oncologico dell’ospedale Oglio Po aperto alla stampa mercoledì sera, alla presenza del Direttore Sanitario dell’Asst Cremona Rosario Canino, diversi medici del nosocomio di casalasco-viadanese e molti professionisti coinvolti nel progetto che si sta avviando a conclusione.

L’evento è stato organizzato dal Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po, protagonista del progetto, che dopo la visita accompagnata all’interno del cantiere e nel giardino interno dell’ospedale ha accolto soci e ospiti invitati al ristorante La Clochette di Solarolo Rainerio. Qui il dottor Canino ha svelato in anteprima una novità che attende l’ospedale: «Non appena sarà completato il nuovo day hospital, abbiamo un progetto per realizzare al piano superiore 10 posti letto di hospice, perché anche i pazienti possano godere della bellezza del giardino interno ed esterno».

Si amplia dunque l’impatto del nuovo reparto che, lo ricordiamo, ha previsto opere per mezzo milione di euro circa.

I giornalisti sono stati accompagnati dal presidente del club Francesco Ferron e dagli architetti Daniel Damia e Paola Tagliavini, pure soci del club. Presenti anche Claudio Toscani e Roberto Asinari per l’associazione Amici dell’Ospedale Oglio Po, il cui appoggio è stato fondamentale nell’iniziativa, oltre a Luigi Borghesi che opera in entrambi i sodalizi. E poi il direttore lavori Fabio Poli e alcuni imprenditori impegnati nei lavori.

Tutti hanno apprezzato la bontà dei vari interventi, in particolare la suggestione del giardino interno ormai quasi completato (manca l’illuminazione). Quanto ai tempi, Paola Tagliavini ha detto di prevedere l’inaugurazione nel giro di un mese.

Più tardi, nel corso della conviviale, Rosario Canino, prima di annunciare i futuri posti letto dell’hospice, ha ricordato ancora una volta come tutto partì da una piccola esigenza, quella di modificare l’archivio del reparto. Ha ringraziato Rotary Club e “Amici” per un’opera necessaria e questi ultimi per aver sostenuto l’ospedale con diverse donazioni nel corso degli anni. A proposito di donazioni, ha annunciato anche che la nuova risonanza dovrebbe arrivare tra gennaio e febbraio. Al suo fianco c’era il dottor Matteo Brighenti, oncologo del Maggiore di Cremona presente un giorno a settimana all’Oglio Po. Lo stesso dottor Canino, rispondendo a una domanda del presidente Ferron sui lunghi tempi di attesa delle prestazioni sanitarie e sulle speranze di ripristino del punto nascite dell’Oglio Po, non si è sottratto al tema delicato, spiegando come la situazione oggi sia critica per la carenza di medici che preferiscono i grossi centri, il che allunga i tempi di attesa, ma che iniziative come le aperture notturne (ora la mammografia) hanno successo. Ha ringraziato medici come Luigi Borghesi che pur in pensione da 4 anni presta la sua opera di anestesista. «Paghiamo costi enormi per anestesisti che fanno le guardie a gettone», ha aggiunto. Proprio recentemente un articolo del Corriere della Sera ha fatto luce su questo fenomeno, che vede medici riuniti in cooperative esterne chiamati dalle aziende sanitarie di tutta Italia per coprire i buchi di organico. Medici a gettone in grado di guadagnare 3600 euro in 48 ore. Dunque, «garantisco le urgenze, per gli altri interventi purtroppo le attese ci sono».

Quanto al punto nascite, ha espresso un certo pessimismo: «La chiusura è stata una ferita contro cui abbiamo potuto fare poco, ma con questa denatalità è difficile garantire sicurezza nel parto. Posso dire che questa direzione è una di quelle che hanno fatto di più per l’Oglio Po. Ora aspettiamo i 25 milioni per fare il “cappotto” dell’ospedale».