MANTOVA L’acquisizione del Migliaretto tramite permuta con il Demanio dello Stato di tutti gli uffici giudiziari, a partire dall’immobile che ospita il tribunale di via Poma, ha impegnato il consiglio comunale di ieri proprio con una mozione urgente del centrosinistra (primo firmatario l’avvocato Francesco Rossi del Pd). Bene, insomma, essere rientrati in possesso di quei 270mila metri di area ex aeroportuale, da destinarsi a verde attrezzato; ma adesso quale fine faranno i nostri uffici giudiziari? Verremo accorpati a Brescia? Questo il timore che aleggia nello stesso centrosinistra, e che vorrebbe in tal modo impegnare la giunta di Mattia Palazzi a lavorare per garantire a Mantova la sede del diritto.
Ne è consapevole anche l’assessore alla sicurezza Iacopo Rebecchi, che pure si era speso in direzione opposta contrastando i timori dell’ex presidente del tribunale Giovanni Scaglioni. Una resipiscenza, la sua, che ha quasi sentore di palinodia.
All’atto del voto, tutto il centrodestra si è astenuto e la mozione è passata col solo voto della maggioranza. «Se ne sono accorti dopo 10 anni ora che è venuto di attualità il pericolo che il tribunale venga accorpato a Brescia», ha commentato il capogruppo della minoranza Stefano Rossi; il quale, poco prima, si era visto approvare all’unanimità una mozione per mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali, e bocciare tutti gli 8 emendamenti sulla fondazione della Comunità energetica rinnovabile (Cer).









































