MANTOVA È da poco concluso un prezioso lavoro di digitalizzazione e trascrizione di documenti sulla Grande Guerra svolto grazie al finanziamento del MIC, Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio (bando Grande Guerra 2022/2023). L’attività è stata eseguita dalla collaboratrice Sara Gandolfi per Palazzo Ducale. In pochi infatti sanno che presso gli archivi della reggia dei Gonzaga esiste una partizione documentale, tradizionalmente detta “Archivio Vecchio” (anni 1897-1950 circa), contenente documenti e fascicoli dedicati a specifici provvedimenti di tutela del patrimonio durante il primo conflitto mondiale.
Grazie a questo lavoro di digitalizzazione e messa online sul portale 14-18, è possibile ricostruire le procedure per l’evacuazione e gli spostamenti delle opere per tutelarle dai possibili danni della guerra. Se oggi molte opere d’arte sono sopravvissute alle impervie vicende del Novecento, è anche grazie al lavoro infaticabile di molti soprintendenti e funzionari statali che le hanno messe in sicurezza. Protagonisti delle operazioni furono rispettivamente il Commissario Giuseppe Gerola e l’Ispettore Guglielmo Pacchioni. Quest’ultimo risulta impegnato, fin dall’inizio del conflitto, in interventi di ricovero in Palazzo Ducale di opere di importanti chiese della città, requisite per uso militare.
Una selezione di documenti permette infine di seguire le operazioni di Guglielmo Pacchioni a Vienna, in qualità di membro della commissione artistica istituita dal Governo per il rientro in Italia di migliaia di opere d’arte trafugate dall’Austria nei decenni precedenti, della quale facevano inoltre parte il Soprintendente di Venezia Gino Fogolari, Paolo d’Ancona dell’Accademia scientifico-letteraria di Milano, Giulio Coggiola, della Biblioteca Marciana di Venezia, in stretto collegamento con Ettore Modigliani, Soprintendente a Milano, delegato tecnico per le questioni storico-artistiche alla conferenza di Pace di Parigi. In particolare, la documentazione permette di ricostruire la vicenda del recupero in Austria dei nove arazzi raffiguranti Atti degli Apostoli su cartone di Raffaello, trasferiti dal Palazzo Ducale a Vienna dall’imperatore Francesco Giuseppe nel 1866: operazioni, concluse con il ritorno a Mantova della serie nel marzo 1919.