MANTOVA – Una tragedia della strada occorsa nel febbraio 2020 all’imprenditore Pierfrancesco Belfanti era destinata ad avere uno strascico di disagi anche nel capoluogo, dove Belfanti, immobiliarista, aveva l’impegno di realizzare il rifacimento della piazza di Frassino, con tanto di opere accessorie, come opere compensative della lottizzazione Ghisiolo Est, presso il Boma. La sua prematura scomparsa e lo stop aziendale hanno di fatto bloccato i cantieri del Frassino nel luglio dello scorso anno causando una serie problemi ai residenti di Frassino, che si sono visti la sede stradale recintata e il traffico deviato per questi undici mesi.
Da alcuni giorni tuttavia il cantiere è stato riaperto, e si stima che entro settembre tutto dovrebbe essere perfettamente riqualificato e finito.
L’annuncio viene dall’assessore comunale ai lavori pubblici Nicola Martinelli, che evidenzia come la partita sia stata lunga e sofferta anche per l’amministrazione, impossibilitata a supplire le incombenze dell’azienda rimasta ferma dopo la morte del titolare.
«Tutto era nelle mani del tribunale – spiega l’assessore –, e solo alla fine dello scorso anno era stato nominato il custode delle azioni. L’amministratore delegato a succedere a Belfanti è stato designato dal tribunale in ottobre, ed è servito parecchio tempo, grazie anche agli atti prodotti dal Comune, per potere sbloccare i fondi. Da qualche giorno finalmente il cantiere ha ripreso la sua attività che ha paralizzato la piazza, i cittadini e i negozianti».
A questo punto è stato anche ridefinito il cronoprogramma che dovrebbe portare a compimento l’intero restyling della piazza entro settembre, com prese le opere di finitura e di arredo urbano. Ma soprattutto entro un mese e mezzo, assicura Martinelli, dovrebbe essere ultimata la parte riguardante la sede stradale, restituendo la piena agibilità ai residenti e al traffico veicolare. Dopodiché, entro un paio di mesi, verrà posizionata anche la nuova illuminazione, mentre per ora slitta l’intervento per la realizzazione della ciclabile.
«È una grande soddisfazione che siano ripartite queste opere, il cui stop non era dipeso da noi. E tutte queste sono partite che non dipendono da noi: partite molto impegnative e sempre con esiti incerti. Consideriamo comunque un buon risultato – conclude Martinelli – che a distanza di un anno, dal luglio 2020, i lavori siano ripresi e che a breve finiscano».