L’empatia è il fuoco sacro della narrativa di McCann

MANTOVA Il rapporto tra vita e scrittura, tra fiction e non fiction; l’empatia; il potere liberatorio di un sincero ‘non so’ in tempi complessi ma malati di certezze; il ruolo chiave dell’istruzione nel coltivare e fornire strumenti di espressione al nucleo narrativo che esiste dentro ognuno di noi, e che sarebbe prezioso condividere, nell’ideale sociale di una comunità umana fondata sul fare rete, sull’ascolto, sull’immedesimazione con l’altro.
Questi gli spunti chiave della conversazione tra Colum McCann, giornalista e narratore (Questo bacio vada al mondo intero, 2009), e lo scrittore e autore radiotelevisivo Christian Mascheroni, insieme alla puntuale ed espressiva interprete Marina Astrologo e l’attrice e autrice drammaturga Lella Costa. Sotto la tenda di Piazza dei Libri si svolge uno scambio di insolita affinità, teso in perfetto equilibrio tra leggerezza e risposte di incisiva pregnanza, alternato con intensi momenti di lettura. La scrittura di McCann emerge come esperienza innanzitutto affettiva, legata a precisi aneddoti della sua infanzia irlandese, e allo stesso tempo come attività concretamente sociale: McCann scorge nel racconto una potenziale chiave di volta per una realtà umanamente più sostenibile; il suo sguardo sul mondo è uno sguardo etico, una postura di ascolto, un suggerimento di nuovi modi di esistere e di stare con gli altri. L’empatia è il fuoco sacro della narrativa di McCann (e il fulcro del suo progetto educativo Narrative 4), un’empatia fondata anche sulla fragile forza dell’incertezza e dei ‘non so’, sulla disponibilità a farsi voce del racconto dell’altro; e proprio con un ironico ‘non so’ lo scrittore chiude l’incontro.
Cecilia Volpi