Festa alcolica con i minorenni Chiuso 8 giorni l’Open Spice

MANTOVA L’Open Spice chiuso per otto giorni, a partire dalla mezzanotte tra ieri e oggi. È la decisione presa ieri dal questore  Paolo Sartori dopo la maxi festa di fine anno scolastico alla quale hanno preso parte, per la maggior parte, minorenni ai quali sono stati servite bevande alcoliche.
Tutto è partito quando gli agenti della polizia, tendendo monitorati i social network, si sono resi conto di come di recente, una sera, nel locale tra Mantova e Levata, lungo strada Circonvallazione Sud, fosse stato organizzata una festa per celebrare la fine dell’anno scolastico. Osservando le immagini postate sui social, però, gli agenti si sono resi conto di come la stragrande maggioranza dei partecipanti, sui 200 circa in totale, fosse minorenne.
Da qui il via alle indagini che hanno portato il personale della Divisione amministrativa della Questura a chiamare a rapporto alcuni dei giovani per essere sentiti negli uffici di piazza Sordello. Dalle testimonianze di alcuni dei partecipanti, tutte concordanti tra loro, è emerso come ai giovani, durante il party, fossero state servite bevande come champagne, prosecco, birra e simili. Questo nonostante il fatto che la maggior parte dei partecipanti fosse minorenne. È emerso anche come gli organizzatori del party avessero chiesto ad ogni partecipante una somma compresa tra i 20 e i 30 euro e che, da lì, fosse poi scattata la contrattazione con i titolari del locale.
Proprio ai titolari del locale, come spiegato ieri mattina in conferenza stampa dal questore Sartori, è stato concesso un lasso di tempo finalizzato a produrre una sorta di giustificazione per aver servito alcolici ai minorenni senza che, come spiegato dal questore, nessuno del personale abbia controllato i documenti d’identità dei partecipanti. Giustificazione che, però, al questore non è parsa sufficiente: da qui la decisione di procedere con la chiusura della durata di otto giorni a partire dalla mezzanotte tra le giornate di ieri e oggi.
«Sappiamo bene – spiega il questore – che tali provvedimenti vanno a provocare difficoltà alle attività che ne sono destinatarie. Ma si tratta di azioni che hanno valenza sì repressiva, ma anche preventiva per la sicurezza e l’ordine pubblici, oltre che per la salute dei minori. Nel corso dell’anno passato, dai dati in nostro possesso, solo nella città di Mantova sono stati soccorsi 350 giovani e giovanissimi per abuso di alcol. È un fenomeno che sta assumendo contorni davvero preoccupanti».
La Questura, emanato il provvedimento di sospensione temporanea dell’attività, sta ora prendendo in esame anche gli aspetti fiscali della festa (pagamenti, scontrini e via dicendo): non è escluso che per tali aspetti venga coinvolta anche la guardia di finanza.
«Vorrei sottolineare – conclude il questore – che altri locali che, come l’Open Spice, negli ultimi mesi hanno visto la sospensione dell’attività, ci hanno poi ringraziato per il provvedimento, che ha consentito loro di cambiare e modificare in modo radicale le impostazioni di gestione del locale stesso nei confronti della somministrazione di alcol».

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