Malavicina rischia di restare senza la banca, il sindaco promette battaglia

MALAVICINA (Roverbella) –  C’era un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui le banche facevano a gara per precedere la concorrenza e aprire filiali nei paesi di provincia, spesso garantendosi monopoli decennali. Oggi la tendenza si è completamente invertita. L’imperativo è smantellare le sedi nelle zone più periferiche, con conseguenze facilmente immaginabili per i dipendenti e anche per i cittadini, soprattutto quelli più anziani che si vedono privati dell’importante servizio.
Basta dare uno sguardo al piano industriale del Monte dei Paschi di Siena, che prevede la dismissione di 600 filiali entro il 2021, per rendersi conto di come il mondo sta cambiando. Evidentemente non in meglio. Uno lavoro tutt’altro che edificante che Mps deve completare entro il mese corrente, anche se all’appello mancherebbero ancora una novantina di filiali. Tra queste figura anche la sede di Malavicina, la frazione più popolosa di Roverbella.
«Qualche settimana fa – spiega il sindaco  Mattia Cortesi  – abbiamo ricevuto la comunicazione dai vertici di Mps di voler procedere alla rescissione del contratto quarantennale stipulato nel 1987 con il Comune di Roverbella dell’edificio che attualmente ospita la loro filiale.
Una notizia che non ci aspettavamo e che ci preoccupa, perché l’unica banca di Malavicina è molto utilizzata ed è un punto di riferimento per le attività produttive del territorio, soprattutto quelle agricole».
Cortesi ha già incontrato i funzionari provinciali di Mps, ai quali ha sottoposto una serie di richieste per scongiurare la chiusura della banca: la revisione al ribasso del contratto di affitto, la possibilità di tenere aperta la filiale a giorni alterni, l’attivazione di uno sportello veloce per sbrigare le operazioni di cassa o, da ultimo, la garanzia di avere uno sportello automatico bancomat.
«La disponibilità dell’amministrazione che io amministro a venirsi incontro è veramente totale – sottolinea il primo cittadino di Roverbella -. Adesso non ci rimane altro che aspettare la risposta della Banca, che ovviamente ci auguriamo sia positiva e accetti le nostre richieste». «Il rilancio del business commerciale – disse Mps nel 2017 – si concentrerà sulla clientela Retail e Small Business, facendo ricorso a un modello di servizio maggiormente semplificato, caratterizzato da un elevato livello di digitalizzazione».
Le spese amministrative, infine, scenderanno nell’arco di piano del 26% a meno di 600 milioni di euro.
Un piano, è bene rammentarlo, che l’istituto di credito Monte Paschi negoziò con la Commissione europea.

Matteto Vincenzi