Mantova C’è un interrogativo che corre trasversalmente da destra a sinistra sul nome di chi potrebbe opporsi nella primavera del 2026 al candidato del centrosinistra – sia ancora Mattia Palazzi, come molto porta a credere, o siano altre sue emanazioni. Ma è proprio in queste ore che si fa sempre più insistente la voce che accredita alla nomination l’attuale assessore regionale al turismo Barbara Mazzali. Una ipotesi, questa, che circola da tempo invero, e che mai ha trovato smentita sulla stampa dalla stessa interessata.
Davvero un assessore regionale di Fratelli d’Italia potrebbe dirsi disponibile a candidarsi per correre una corsa tutta in salita per via Roma?
Inutile chiedere alle persone interessate un commento che non arriverebbe mai. Ma sono le “convergenze parallele” a chiarire ciò che potrebbe darsi come possibile scenario dei futuri accadimenti. Voci di corridoio, come suol dirsi, ma non per questo destituite di autorità.
La consapevolezza nella galassia del centrodestra che per Mazzali si tratterebbe di un’impresa davvero difficile, quasi una “missione impossibile”, fa la tara a una situazione politica interna nella formazione dei Fratelli d’Italia non poco problematica, dato che l’assessore regionale trova il proprio sponsor principale in chi al momento si trova in posizione critica, ossia nel ministro Daniela Santanchè, al centro di indagini e “minacce” dalla magistratura. L’indebolimento politico della Santanchè comporterebbe per caduta un indebolimento della Mazzali all’interno del partito. Alla quale potrebbe essere posto il salvagente politico di esporsi alle amministrative, se non altro in attesa di futuri eventi.







































