Chiuse a Goito le storiche sedi del Partito comunista e della Cgil

Chiude i battenti un pezzo di storia del paese

GOITO Un pezzo della storia di Goito è entrato nei giorni scorsi nel baule dei ricordi tra l’amarezza di molti di coloro che attraverso determinati contesti hanno costruito il loro pensiero di comunità. Da qualche tempo, infatti, nel capoluogo goitese hanno chiuso i battenti la storica sede del Pci e quella Camera del Lavoro Cgil. «Forse – afferma Enzo Cartapati, esponente di spicco a livello locale sia del Pci, sia del Pds sia dei Ds – sono state messe in vendita. La sedi in questione si trovavano alla confluenza tra via Solferino e via 24 Maggio. Ora la sede locale della Cgil è stata spostata in via Dante Alighieri mentre quella del Pd è in via 24 maggio. Da parte mia sono stato il penultimo segretario della sezione Pci di Goito, dal 1988 al 1990, poi nel 1991 sono stato il primo ed unico sindaco Pds, e poi Ds, dal 1991 al 1998. Non ho condiviso l’ulteriore trasformazione da Ds a Pd ed ora milito in Sinistra Italiana. Mi dispiace per l’abbandono di questa sede storica, come credo spiaccia a molti compagni e democratici goitesi. A tale proposito – sottolinea l’ex sindaco di Goito – in occasione delle primarie ho appreso che gli elettori goitesi sono stati costretti ad emigrare in quel di Marmirolo. Evidentemente la sede storica del partito, nata come sede del Pci e della Camera del Lavoro, dopo essere stata liberata qualche mese fa da tutti i documenti, libri, quadri e arredi vari, si trova oggi ad essere inagibile e inutilizzata. Qualche compagno – fa notare Cartapati – si rivolterà nella tomba, sicuramente quei compagni, e furono parecchi, che negli anni ’50 dedicarono il loro lavoro, il loro sudore, il loro tempo libero per realizzare quella sede in pieno centro a Goito. Qualcuno di quei compagni – conclude Cartapati – mi aveva raccontato che ad inaugurarla era venuto Giancarlo Pajetta, ed è per questo che nel 1989 pensai di invitarlo a ritornare a Goito per chiudere la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale. Lui, interpellato e sollecitato dal compianto Massimo Chiaventi, accettò il mio invito e tenne uno dei suoi ultimi, appassionati comizi in una piazza Gramsci gremita come non mai».