MANTOVA Non trattiene il proprio disappunto Antonio Bertolotti (co-titolare insieme alla moglie Lucia Ancellotti e al socio Federico Poltronieri della storica palestra “Millennium”, ndr) per il nuovo stop imposto dal Governo ai centri fitness, luoghi che hanno adottato ogni azione necessaria per adeguarsi alle linee guida sanitarie e dove mai nessun focolaio è avvenuto. «Siamo stati presi in giro per la seconda volta».
Ma ora siete ancora più arrabbiati rispetto alla prima…
«Capisca la nostra posizione: già abbiamo pagato mesi di inattività forzata, cosa che in quel momento abbiamo “accettato” per l’esplosione di una pandemia di cui poco sapevamo. Ma adesso non ci stiamo a passare come “untori” o come attività “non essenziali”».
Pensa che per mascherare mesi di inefficienze e litigi l’esecutivo abbia voluto scaricare tutto su di voi oltre che su ristoranti, bar e mondo della cultura?
«Mi sembra evidente. In sette mesi si sono occupati di tutt’altro, anche se tutti erano consapevoli che ci sarebbe stata una seconda ondata di contagi».
E pensare che solo sette giorni prima del mini-lockdown il premier Conte vi aveva dato una settimana di tempo per mettervi in regola.
«A parte che la stragrande maggioranza delle palestre era già in regola, ma quell’appello era il chiaro preludio a quello che intendeva fare ma che non aveva il coraggio di dire apertamente».
In quella settimana la vostra palestra è stata oggetto di controlli?
«Certamente, sia da parte dei Nas che dei vigili. E si sono complimentati per le misure anti-contagio adottate. Abbiamo posizionato i plexiglass, disposto vari punti per l’igienizzazione e ingressi separati, addirittura creato un’App per gli utenti, così da poterli scaglionare in fasce orarie separate. E ovviamente speso parecchi soldi».
Nonostante tutti questi accorgimenti il Governo ha però pensato di “chiudervi” lo stesso, sebbene l’Oms abbia dichiarato che 1 euro investito nell’attività fisica si traduce in un risparmio di 4 euro per il sistema sanitario nazionale.
«Diciamo che il motto “mens sana in corpore” non si addice ai nostri governanti. Battute a parte: ma si rendono conto che stanno distruggendo un settore strategico per la salute pubblica?».
Matteo Vincenzi