Uccise il figliastro, condannato a 13 anni e 4 mesi

MANTOVA Tredici anni e quattro mesi di reclusione. È quanto deciso ieri mattina dal giudice per l’udienza preliminare nei confronti di Roberto Michelini, il 76enne di San Benedetto Po accusato di aver ucciso con un colpo di pistola, esattamente un anno fa, il figlio della propria compagna, il 49enne Fulvio Piavani. Una sentenza quella emessa dal gup Matteo Grimaldi nel giudizio abbreviato instaurato che nella sostanza ha confermato quanto contestato dagli inquirenti circa l’imputazione di omicidio volontario. Il pubblico ministero Paola Reggiani, al termine della sua requisitoria aveva infatti, chiesto una pena leggermente inferiore a quella poi effettivamente comminata, per un totale di 13 anni di carcere. Nell’emettere il dispositivo di condanna, considerata la riduzione di un terzo per il rito alternativo scelto, il giudice ha escluso dunque sia l’aggravante dei futili motivi che la scriminante della legittima difesa come invece sostenuto in via principale dai difensori dell’imputato, gli avvocati Roberto Gozzi e Silvia Salvato, che in subordine per il loro assistito avevano altresì supportato la tesi di un eccesso colposo di legittima difesa. Proprio a tal fine due settimane fa era stata esaminata la perizia balistica ricostruttiva della dinamica del delitto. Oltre alla produzione di detta relazione tecnica che avrebbe appurato l’esplosione di un unico colpo dal basso verso l’alto, e non alla schiena come invece ipotizzato in un primo momento, i legali del 76enne avevano pure provveduto a presentare un proprio verbale d’indagine. Tra 90 giorni verranno depositate le motivazioni; quasi scontato il ricorso in appello della difesa. La tragedia si era consumata tra il 14 e il 15 ottobre 2018. Secondo la ricostruzione degli inquirenti quella notte Michelini aveva impugnato la sua pistola Beretta, regolarmente detenuta, al solo scopo di calmare la furia del figliastro 49enne rincasato da poco in evidente stato di alterazione. Dopo essersi incrociati vicino alle camere da letto il 76enne aveva chiesto a Piavani di portare maggiore rispetto per chi a quell’ora stava già dormendo. Da lì ne era scaturita una furibonda lite fino al tragico epilogo.

Lorenzo Neri